Foto Marco Zanchetta e Giacomo Regallo - Ragni di Lecco
Foto Marco Zanchetta e Giacomo Regallo - Ragni di Lecco
Foto Marco Zanchetta e Giacomo Regallo - Ragni di Lecco
Foto Marco Zanchetta e Giacomo Regallo - Ragni di LeccoCi sono vie che nascono in un lampo, tracciate in un weekend di entusiasmo e roccia asciutta. E poi ci sono quelle che maturano nel tempo, fra stagioni che cambiano, lavori, corsi guida e nuove vite che iniziano. È il caso di “Due anni e un figlio”, la nuova via aperta da Marco Zanchetta e Giacomo Regallo in Valle del Ferro, nel cuore della Val Masino.
Tutto ha avuto inizio in una torrida giornata di luglio. Zanchetta e Regallo, accompagnati dall’instancabile Simone Pedeferri, erano saliti in quota per provare la nuova falesia che Pedeferri stava chiodando. In attesa dell’ombra, lo sguardo dei due si era perso fra i profili del granito circostante, finché una placca compatta attraversata da una sottile fessura non aveva catturato la loro attenzione.
Con l’autunno e i larici già dorati, i due alpinisti sono tornati sul posto, risalendo il sentiero che porta alla casera sopra le cascate, poi affrontando mirtilli e rododendri fino all’attacco della parete. I primi tiri hanno dato subito soddisfazione, ma anche fame: la giornata si era chiusa con una polenta taragna e due birre in baita, in compagnia di Giovanni “Gio” Ongaro, che il giorno successivo avrebbe assunto il ruolo chiave di supporto e pulizia durante la salita.
Il 6 e 7 settembre 2023, dal basso, nasceva così una nuova linea di 240 metri sul granito del Cavalcorto, una parete che guarda verso il Monte Disgrazia. Ma la libera sarebbe arrivata molto più tardi: il 18 settembre 2025, due anni dopo, complici piogge frequenti, impegni professionali e la nascita del figlio di Regallo, a cui è dedicata la via.
Quando, dopo due anni, i due apritori sono tornati per la libera, ammettono di ricordare ben poco del tracciato. “Ridiamo del fatto che stiamo salendo praticamente ‘a-vista’ sulla via da noi stessi aperta” raccontano ridendo. La linea si sviluppa per sette tiri, su granito lavorato e solido, con tratti di placca tecnica, gocce e quarzi, e qualche fessura da proteggere. La chiodatura è essenziale, nel pieno rispetto dello spirito del Masino.
Nonostante la presenza di qualche chiazza di lichene e gli inevitabili tratti erbosi i due apritori spiegano che, Due anni e un figlio offre una scalata elegante e varia, perfetta per chi ama avvicinamenti “selvaggi” e pareti non addomesticate. Il versante, spesso bagnato, asciuga lentamente: l’autunno risulta quindi la stagione migliore, con il sole del mattino che illumina la parete fino alle prime ore del pomeriggio.