Egadi, bocciato il Parco Nazionale: un’occasione mancata?

Rammarico e preoccupazione per il “no” del Consiglio Comunale: il progetto avrebbe garantito tutela ambientale e sviluppo sostenibile in linea con l’Agenda UE 2030.
Favignana © Wikimedia Commons

La sezione di Erice del Club Alpino Italiano esprime profondo rammarico per la bocciatura, da parte del Consiglio Comunale delle Isole Egadi, del progetto di istituzione del Parco Nazionale delle Isole Egadi e del litorale trapanese. Una decisione – la seconda in ordine di tempo – che, secondo la sezione, riflette “un individualismo isolano esasperato, una visione miope sul potenziale dell’ecoturismo sostenibile e l’incapacità di fare rete con le altre amministrazioni locali della costa trapanese”.

Il Parco Nazionale, istituito nel 2007 ma mai avviato, sarebbe stato un tassello chiave per promuovere un modello di sviluppo fondato sulla tutela della biodiversità e sul rilancio socio-economico dei territori. Il progetto, sostenuto anche da Legambiente e WWF, puntava a valorizzare le Egadi come scrigni di biodiversità marina e terrestre, proteggendole dagli impatti dell’overtourism e avviando interventi di riqualificazione ambientale in coerenza con le direttive europee.

“Condivido pienamente la presa di posizione della sezione di Erice e delle altre associazioni riguardo alla bocciatura del Parco Nazionale delle Egadi e del litorale trapanese” afferma Mario Vaccarella, componente aggiunto del Comitato Direttivo Centrale per le tematiche ambientali ed escursionistiche. "La Legge Finanziaria del 2007 ha previsto finanziamenti per l’istituzione e l’avvio dei parchi nazionali, Pantelleria è stato costituito realmente ed opera da anni con ottimi risultati. Tra i parchi che sarebbero dovuti essere avviati quello delle Egadi, con stanziamenti fino a 250.000 euro per ciascun parco destinati a coprire le spese iniziali, secondo un decreto legge. L’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, già istituita, è stata gestita dal Comune di Favignana dal 2001 e, dal 2010, è in vigore il regolamento che ne disciplina le attività. Il parco nazionale, quindi, era stato istituito nel 2007 ma mai avviato. Il Gruppo di Lavoro nazionale CAI Aree Protette si rende disponibile a intraprendere un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale egadina, per lavorare insieme a un futuro sostenibile e condiviso per le Egadi".

 

In linea con la Strategia UE per la Biodiversità 2030

Il piano era pienamente in linea con gli obiettivi della Strategia europea per la biodiversità al 2030, che prevede:

  • la creazione di una rete di Aree Protette e Parchi Nazionali che copra almeno il 30% delle superfici terrestri e marine dell’UE;

  • il ripristino degli ecosistemi degradati, anche attraverso la piantumazione di 3 miliardi di alberi entro il 2030;

  • uno stanziamento annuale di 20 miliardi di euro per finanziare progetti di tutela e sviluppo sostenibile.

Alla luce del fatto che il Ministero dell’Ambiente e la Regione Siciliana stanno attualmente individuando aree idonee alla creazione di nuovi parchi, anche nelle isole minori, la bocciatura appare per la sezione di Erice “ancor più inspiegabile” e rappresenta una rinuncia a una grande opportunità per avviare un percorso virtuoso di tutela e rigenerazione.

 

Disponibilità al dialogo

La sezione di Erice ribadisce che continuerà a sostenere una visione lungimirante e condivisa per un futuro sostenibile delle Egadi e del litorale trapanese, in linea con le migliori pratiche europee e internazionali e viene confermata la disponibilità Gruppo di Lavoro nazionale CAI Aree Protette ad avviare un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale egadina.