Escursionisti recuperati nella notte in Maiella, tra crampi e freddo

Il Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese ha recuperato in notturna due escursionisti rimasti bloccati, tra crampi e freddo, sulla Rava del Ferro, itinerario che conduce alla vetta del Monte Amaro in Maiella. Episodio che offre occasione per fornire alcuni consigli utili ad affrontare in sicurezza le escursioni autunnali.

Nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 settembre, il Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese è stato chiamato a intervenire nel recupero di due giovani escursionisti, in difficoltà sul massiccio della Maiella

La coppia è rimasta bloccata a quota 2.350 metri sulla Rava del Ferro, noto e impegnativo sentiero escursionistico che porta verso la cima del Monte Amaro (2.793 m), la seconda vetta più alta dell'Appennino. Secondo quanto riportato dal Soccorso, i ragazzi avrebbero accusato crampi, che hanno impedito la prosecuzione dell’escursione, e si sono ritrovati esposti al freddo della notte. 

Le squadre di tecnici sono giunte sul posto attorno a mezzanotte e hanno provveduto a rifocillare e assistere i due escursionisti. La discesa è stata effettuata in sicurezza, con l’aiuto di una seconda squadra di soccorritori. Arrivati alle 3.00 di notte al piazzale, i giovani sono stati affidati a medico e sanitari del 118, che ne hanno confermato le buone condizioni di salute. 

Numerosi utenti intervenuti tra i commenti, che hanno accompagnato la pubblicazione della notizia sui canali social del Soccorso Alpino abruzzese, hanno tenuto a evidenziare che l’episodio rappresenti una situazione di difficoltà in cui può capitare di imbattersi, anche se si è escursionisti esperti. 

La stanchezza, principale causa dell’arresto nella progressione dei due escursionisti, è una condizione che prescinde spesso dalla preparazione atletica. Possono capitare giornate in cui non si è nelle migliori condizioni per affrontare itinerari impegnativi, anche se si è ben allenati. Importante è però, a monte, limitare il rischio, valutando accuratamente, non solo la difficoltà del percorso previsto, in termini oggettivi, ma anche le proprie possibilità di affrontarlo. Chiedersi, in sintesi, come ci si senta

Cogliamo l’occasione per un ripasso dei passaggi fondamentali da seguire, prima di intraprendere una escursione, nello specifico in questo periodo dell’anno, con giornate più brevi e forti escursioni termiche in quota.

Ricordiamo inoltre che la vetta del Monte Amaro risulti attualmente sprovvista di un punto di appoggio, a seguito della rimozione del Bivacco Pelino, operata nelle scorse settimane dalla sezione del CAI di Sulmona. Sulla cima verrà prossimamente installato un nuovo bivacco. Per restare aggiornati, si consiglia di fare riferimento ai canali web e social del Parco Nazionale della Maiella. 

 

Escursioni d’autunno: istruzioni per l’uso

Dal 1 settembre possiamo ufficialmente dichiarare iniziato l’autunno meteorologico. Facile prenderne coscienza dalle giornate sempre più brevi, dalle foglie degli alberi che iniziano a ingiallire, soprattutto alle quote più alte, dove il cambio di stagione si fa sentire in maniera più intensa. 

Essenziale, in fase di programmazione di una uscita in montagna, è tenere conto delle ore di luce previste per la giornata - si possono utilizzare siti e app meteo per reperire dati precisi su alba e tramonto – e valutare lunghezza, dislivello, difficoltà del percorso, in funzione del tempo a disposizione. La scelta dell'itinerario da affrontare deve dunque tenere conto, oltre che, come sempre, delle personali capacità, del proprio livello di allenamento e attitudine a percorsi più o meno difficili, anche dell'“aggravante” dell’accorciarsi delle giornate.

Vogliamo tornare a valle prima che faccia buio? Sarà il caso di scegliere percorsi non troppo lunghi e/o di partire presto al mattino.

Vogliamo rientrare a notte inoltrata? In questo caso, si può optare anche per percorsi più lunghi, ma equipaggiandosi adeguatamente, tenendo conto di dover affrontare il buio e il freddo della notte. E verificare la presenza di punti di appoggio, quali rifugi e bivacchi, nella zona, che potrebbero offrire riparo in caso di emergenza. 

Essenziale dunque dotarsi di una lampada frontale – strumento poco ingombrante, che è consigliabile portare sempre nello zaino, anche in caso di escursioni brevi, perché l’imprevisto è sempre da tenere in considerazione. Consiglio apparentemente banale: assicurarsi che sia carica o, nel caso di frontali alimentate a batterie, portare con sé pile di ricambio. 

A livello di abbigliamento, è importante puntare sul metodo “a cipolla”. Durante la giornata può capitare di salire ancora a maniche corte, ma non appena il sole inizia a calare, o in presenza di rannuvolamenti, la temperatura scende in maniera significativa. È bene dunque portare con sé una maglia a maniche lunghe, un pile, una giacca impermeabile, e anche un piumino. Il classico 100 grammi ingombra poco e può risultare estremamente utile per non patire il freddo in notturna. Il consiglio è di portare nello zaino anche guanti e cappello di lana e, perché no, una metallina o coperta isotermica, anche questa piccola, leggera e funzionale. 

Una manciata di suggerimenti che vanno a sommarsi alle indicazioni di massima, valide per escursioni in sicurezza in ogni stagione dell'anno, che trovate qui. Consigli che evidenziano l'importanza di porre attenzione nella fase di preparazione di una uscita in quota, momento in cui è essenziale analizzare il percorso, i bollettini meteo, il proprio stato psico-fisico, scegliere l'abbigliamento idoneo, preparare lo zaino, cercando di non dimenticare nulla a casa.