Estate in quota: 6 suggerimenti di Uncem per vivere la montagna con rispetto

È possibile assicurare rispetto per la montagna senza limitare i flussi turistici? La risposta di Uncem è sintetizzata in 6 punti di un manifesto intitolato “Montagna da vivere”. Poche piccole regole comportamentali, in grado di assicurare una fruizione rispettosa e consapevole della montagna.

Per l’estate del 2025, il turismo montano sta vedendo confermato il trend iniziato dopo la pandemia del Covid. Sono tanti gli italiani che scelgono di spostarsi in quota, per godere di temperature decisamente più piacevoli delle basse quote, per immergersi nella natura, per scoprire borghi e località tra le vette di Alpi e Appennini. Alle porte del fine settimana di Ferragosto, arriva da Uncem (Unione Nazionale dei Comuni Comunità Enti Montani) un monito: la montagna non è un Parco Giochi. L’invito dell’Unione è di prestare maggiore attenzione alle comunità

 

Come vivere, bene, la montagna

È possibile assicurare rispetto per la montagna, in una stagione di intenso afflusso turistico, senza cercare metodi di limitazione o di controllo dei flussi? La risposta di Uncem a tale quesito, è sintetizzata in 6 punti di un manifesto, intitolato “Montagna da vivere”. Poche piccole regole comportamentali, in grado di assicurare una fruizione rispettosa e consapevole della montagna, che affondano le loro radici in un concetto elementare: la montagna italiana è un mosaico di ambienti naturali, di paesi, di comunità. Importante è uscire dallo schema del mordi e fuggi, dalla ricerca della località più in voga del momento. La montagna va scoperta passo dopo passo, va compresa e rispettata.

"Non si scherza su caro-ombrellone che fa cambiare flussi, piuttosto che con riconoscimenti Unesco - afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem - Troppe banalità abbiamo sentito fin qui. Come l'inversione di flussi dal mare alle vette in nome dei costi, come se la montagna fosse tutta 'gratuita e libera', piuttosto che la voglia di rinunciare a un bellissimo, straordinario secondo noi, riconoscimento Unesco perché avrebbe portato solo danni, con flussi aumentati. Banalità. Chiacchiere. Parliamo di cose serie. Lo abbiamo fatto con alcuni punti diffusi oggi in un Manifesto Uncem. Opportunità e impegni per tutti".

Il Manifesto si apre con un punto che vuole essere un invito a prendere coscienza di cosa sia la montagna, “Siamo luoghi da vivere, luoghi di vita”. La montagna è descritta da Uncem come uno scrigno di luoghi da scoprire e vivere, "che però sono in primis luoghi di vita delle comunità che li abitano tutto l'anno. Occorre rispetto, attenzione, senso dei luoghi. La montagna accoglie sempre, le comunità sono in attesa, a braccia aperte, ma serve un patto di rispetto e di fiducia che parta da turisti e persone in arrivo sui territori”.

A seguire il punto “Fai (bene) sport e attività outdoor”, un invito a godere dell’ambiente montano, nel rispetto dei propri limiti e informandosi adeguatamente sugli itinerari su cui ci si voglia incamminare. 

Il punto 3 si intitola “Bar e ristoranti sono per te. Sono comunità” e suggerisce ai turisti di consumare prodotti locali nei bar e nei ristoranti, svolgendo in tal modo “un gesto di amore per i territori”. I bar e i ristoranti rappresentano un elemento importante, se non portante, delle comunità montane. “Sono necessari, sono il presente e il futuro dei paesi che si riuniscono e si ritrovano.”

Il punto 4, “Ambiente è paesaggio (plasmato dall’uomo)” evidenzia come l'ambiente montano sia composto non solo di ambienti naturali, ma anche di case, “di storia e di storie che sono frutti della presenza antropica”. Accanto al turismo naturalistico, importante è ricordare l’importanza delle attività produttive di montagna, quali agricoltura e allevamento.

“Paesaggio è ambiente e comunità che lo plasma in un'alchimia complessa che va rispettata, tantopiù nel pieno della crisi climatica. Sui sentieri come in un prato, in una strada nel borgo, tra le case, guarda e scopri quel senso di appartenenza delle comunità, gli spazi e i beni comuni, conoscendone peculiarità e culture. In questo sta il senso della scoperta, ogni volta che sali, della montagna che non è parco giochi a beneficio delle città e neanche luogo della wilderness con la natura che fa quel che vuole. Ambiente e comunità insieme sono il paesaggio, sono luogo di vita. Ma non sono cornice per chi arriva e fruisce fugacemente della montagna. Sono spazio di vita di ecosistemi che consentono alle aree montane di continuare a (ri)generarsi dopo troppi decenni di spopolamento e abbandono. Le comunità tornano oggi a essere vissute. Anche grazie a un nuovo turismo.”

Il punto 5 ha il titolo di una campagna che l'Unione ha lanciato nell’estate 2024, “Compra in valle. La Montagna vivrà”. Il suggerimento è di fermarsi in un negozio di montagna “ogni volta che sali, anche solo per un'escursione breve”. Acquistare prodotti tipici “è un “segno di vicinanza al territorio stesso e un atto di sostegno all'economia locale. Grazie a quel gesto, la montagna vivrà.”

A chiudere la breve guida di Uncem è “Attenzione. Non tutto è gratis”. Un avviso rivolto a quanti si lamentino dei costi da sostenere per una vacanza in quota. “Paghi il parcheggio, la ZTL, la Zona C in città dove vivi o lavori? E l'autostrada? Bene. E dunque anche in Montagna non tutto può essere regalato, non tutto è gratis. - evidenzia Uncem - . Negli ultimi dieci anni, molti territori montani, alpini e appenninici, in Italia e non solo, hanno sperimentato iniziative per dare un valore a pezzi di territorio che hanno particolare fruizione e tipo di accesso. Non tutto è gratis. Come paghiamo i parcheggi in città, possiamo, vogliamo introdurre alcune aree parcheggio a pagamento nelle aree montane. O dei tornelli per regolare i flussi sui sentieri. Non sembri strano. O delle navette per portarti in luoghi incontaminati, senza auto, oppure strade con un pedaggio. Tre euro per una giornata, cinque per un voucher, un ticket [gratis - quindi nessuna tariffa - se mi fermo a mangiare in un bar o in un ristorante del paese]. Ogni territorio fa le sue scelte e le sue proposte. E fa bene a farle. Rispettale. Un parcheggio o una navetta a pagamento nelle aree montane non sono uno scandalo. I proventi possono essere reinvestiti dagli Enti per una migliore promozione, per migliori servizi, per nuovi servizi. Per te. Non tutto e gratis. Ma quell'euro investito bene, da te sul territorio, ti darà il centuplo, il massimo, sempre.”