
Un’impresa destinata a entrare nella storia dell’alpinismo e dello sci estremo: Andrzej Bargiel, sciatore-alpinista polacco, ha completato la prima discesa in assoluto dalla vetta del Monte Everest senza l’uso di bombole di ossigeno.
Un’impresa unica
Con sci ai piedi e senza l’uso delle bombole, Bargiel è riuscito a scendere dalla cima più alta del pianeta (8849 m), realizzando un obiettivo a lungo inseguito. L’atleta, già noto per aver sciato il K2 nel 2018, ha definito il successo un traguardo frutto di lavoro di squadra e di un supporto organizzativo senza precedenti.
“Grazie a tutti per aver tenuto le dita incrociate! Questo risultato non sarebbe stato possibile senza il team e i partner che mi hanno accompagnato in questo progetto”, ha scritto Bargiel annunciando la sua impresa.
Il team dietro l’impresa
La spedizione è stata coordinata dal leader Tomek Gaj, con il supporto medico di Patricia Jonetzko e il contributo del fisioterapista Peter Sadowski. Alla sicurezza ha provveduto Jan Gąsienica-Roj, mentre la documentazione è stata curata da un team di fotografi, cameraman e operatori drone, tra cui Dariusz Załuski, Maciej Sulima, Bartek Bargiel e Bartek Pawlikowski.
Accanto a loro hanno lavorato numerosi collaboratori e sherpa, tra cui Manish Tamang Pakhrin e Pasang Rinzee Sherpa, che hanno garantito logistica e supporto in quota.