Everest - Foto © Vyacheslav Argenberg - Wikimedia Commons, CC BY 4.0 © © Vyacheslav Argenberg - Wikimedia CommonsCon il consueto aggiornamento autunnale dell'Himalayan Database sono arrivati i primi dati sui numeri che riguardano la presenza degli alpinisti sulle montagne nepalesi nel corso del 2015. Come si poteva facilmente immaginare, i dati confermano il dominio dell’Everest e degli altri giganti sopra gli ottomila metri, ma offre anche uno spaccato dei cambiamenti in corso tra alpinisti stranieri e nepalesi.
Secondo gli aggiornamenti la primavera 2025 ha visto oltre 800 salite sugli Ottomila nepalesi, con Everest protagonista assoluto: sul versante sud sono stati registrati 787 vette, mentre sul nord, recentemente riaperto ai stranieri, le ascensioni sono più che raddoppiate rispetto al 2024, arrivando a 117. Tra questi spicca il numero degli scalatori nepalesi, sempre più presenti, superando in numero gli stranieri sia come guide che come alpinisti effettivi.
La popolarità dell’Everest resta intatta anche grazie ai tassi di successo elevati, che incoraggiano nuovi alpinisti a tentare la vetta. I costi, nonostante l’aumento delle royalty sul versante sud da 11mila a 15mila dollari nel 2026, non frenano i gli scalatori. Si tratta, probabilemente, di un aumento ritenuto complessivamente accettabile visti i generali alti costi complessivi delle spedizioni commerciali.
Se la primavera porta con sè numeri di grandi numeri degli Ottomila, l’autunno resta il regno delle prime ascensioni e delle nuove vie, con montagne come Ama Dablam che registrano oltre 500 ascensioni a ottobre-novembre rispetto a soli 34 in primavera. I dati mostrano inoltre una riduzione delle salite in stile alpino su cime di 6mila e 7mila metri, con poche spedizioni indipendenti registrate, tra cui Baruntse, Kabru I e Jugal 5. Questa è la stagione in cui si muovono alpinisti in cerca di terreni nuovi, lontani dalle rotte classiche e più battute degli Ottomila, merito soprattutto delle finestre di bel tempo più stabili e lunghe, che garantiscono maggiori probabilità di successo.
Tra gli Ottomila nepalesi, non solo l'Everest al centro dell'attenzione per gli alpinisti, ma anche Lhotse e Kangchenjunga. Mentre Annapurna, Dhaulagiri e Makalu registrano percentuali equilibrate di vette tra stranieri e locali. La stagione 2025 ha purtroppo visto anche decessi: cinque persone sull’Everest, due Sherpa sull’Annapurna, e altri incidenti su Lhotse, Makalu e Kangchenjunga.
Un'analisi che lascia poco spazio alle interpreatazioni, quella del 2025: trend in crescita per l'alpinismo commerciale, nonostante i rincari a cui è andato incontro negli ultimi anni. E montagne più basse riservate a un alpinismo di altro tipo, più esplorativo e meno mediaticizzato. Quello che, con buona probabilità, sarà il futuro per queste terre d'altissima quota.