Everest, Lhotse, Kangchenjunga: i protagonisti della stagione Hiamalayana 2025

La stagione primaverile 2025 in Himalaya segna oltre 200 salite sull’Everest, tra record e decessi. Protagonisti anche Lhotse e Kangchenjunga.
Kenton Cool al campo base dell'Everest, sullo sfondo © Facebook Kenton Cool

Oltre duecento alpinisti in cima all’Everest. Chi completa la corona del 14 Ottomila e chi, purtroppo, perde la vita ad altissima quota. La stagione primaverile 2025 si sta rivelando particolarmente intensa in Himalaya. A tenere banco nelle cronache tre giganti: Everest, Lhotse e Kangchenjunga.

Come spesso accade la maggior parte delle salite sono arrivate nei giorni di alta pressione e calma di vento, fase favorevole che già nei prossimi giorni andrà a terminare, in conseguenza dell’arrivo di forti venti a quota 8500 metri. La maggior parte delle cime a oggi, sull’Everest in particolare, sono state realizzate da alpinisti con bombole di ossigeno. Chi intende realizzare salite senza bombole si sta invece muovendo in questi giorni, una volta che è passata la “folla”.

 

Everest: 200 vette e due tragedie

L’Everest ha visto una massiccia presenza di alpinisti in vetta, con oltre 200 ascese stimate solo nella prima metà di maggio. La giornata del 18 maggio, in particolare, ha registrato oltre 70 alpinisti in cima.

Tra i protagonisti l’inglese Kenton Cool che ha raggiunto la vetta per la diciannovesima volta, stabilendo un nuovo record per un alpinista occidentale. In cima con lui Dorji Gyaljen Sherpa, alla sua ventitreesima volta. Tra gli altri primatisti Purnima Shrestha, alla sua quinta volta, dopo aver raggiunto la vetta tre volte solo nel 2024; Chhuldim Ang Dorjee Sherpa, alpinista nepalese con cittadinanza USA, che ha guidato una spedizione fino alla vetta per la ventiquattresima volta, diventando l’americano con più ascese all’Everest.

Singolare anche il risultato dell’Indian Army che ha raggiunto la cima dell’Everest con una spedizione di 38 membri guidata dal colonnello Amit Bisht, affiancata da 21 Sherpa. Si tratta, con ogni probabilità, del gruppo più numeroso a raggiungere la cima in un solo giorno.

Non solo successi sull’Everest. Il 16 maggio è stato confermato il decesso di Subrata Ghosh, 45 anni, di Calcutta (India), morto durante la discesa poco sotto l’Hillary Step. Aveva raggiunto la vetta alle 14 locali del giorno precedente, guidato da Champal Tamang, ma colpito da grave stanchezza e sintomi di mal di montagna ha rifiutato di proseguire la discesa ed è deceduto poco dopo.
Due giorni prima, il 14 maggio, era morto al campo 4 Philipp Santiago II, anche lui 45enne, della stessa spedizione. Da non dimenticare i due Sherpa, di cui non sono stati resi noti i nomi, deceduti in ospedale a causa di mal di montagna acuto.

 

Lhotse

Sul Lhotse (8516 m), la quarta montagna più alta del mondo, diversi alpinisti hanno realizzato la “doppietta” Everest-Lhotse, una prestazione fisica notevole.

Tra le salite più interessanti, ll 14 maggio, Nina Aleksieieva e Dawa Tenzi Sherpa hanno realizzato la doppia salita Everest-Lhotse in meno di 13 ore: vetta dell’Everest alle 7 del mattino e cima del Lhotse alle 20 dello stesso giorno.

 

Kangchenjunga

Sul Kangchenjunga (8586 m), terza vetta più alta del Pianeta, l’evento più significativo è stata la realizzazione del pakistano Sirbaz Khan che ha completato la salita di tutti i 14 Ottomila senza l’uso di bombole di ossigeno. 35 anni, originario della valle di Hunza, aveva già salito il Kangchenjunga nel 2022 ma usando ossigeno durante la discesa.

In totale altri 16 alpinisti hanno raggiunto la vetta del Kangchenjunga nello stesso giorno.