La squadra che sta tentando la scalata dell'Everest con il supoporto del gas Xenon © Instagram 7 days EverestSono passati cinque giorni dalla partenza dal Regno Unito degli scalatori a base di gas Xenon, e sono già al campo 4 dell’Everest, l’ultimo prima delle vetta. Ma, il successo della spedizione più veloce di sempre a un Ottomila sembra tutto tranne che scontata. Se infatti si possono trovare soluzioni, etiche o meno, con cui “eliminare” il lungo periodo di acclimatazione e anche l’avvicinamento, realizzato in elicottero da Lukla, meno si può fare di fronte alle condizioni ambientali. I forti venti preannunciati negli scorsi giorni sono infatti arrivati a lambire le quote più alte dell’Everest, fermando la maggior parte delle spedizioni al campo base.
Sulla montagna sono quindi in attesa Garth Miller, Alastair Carns, Anthony Stazicker e Kev Godlington. Gli X-men pronti a tentare la vetta, come ha dichiarato Lukas Furtenbach a ExplorersWeb. Non appena le condizioni lo permetteranno i quattro ex militari inglesi si muoveranno verso il Tetto del mondo.
L’approccio messo in campo è sempre più simile a quello di un’azienda che non ha tempo da perdere e deve raggiungere l’obiettivo a ogni costo, con un metodo di stampo militaresco. Non ci sono mezzi vietati, anzi. Ogni agevolazione, tecnologica o meno, che possa permettere di completare il progetto con successo, è ammessa. Elicotteri, utilizzo di percorsi attrezzati, supporto esterno, gas Xenon.
La preparazione
Per quanto la spedizione in sé appaia velocissima, grazie all’uso dello Xenon, la preparazione dei quatto alpinisti è stata particolarmente intensa e lunga. Oltre 500 ore di allenamento ipossico per pre-acclimatarsi. Una fase in cui gli scalatori si sono allenati con maschere che modificano il flusso di ossigeno e hanno dormito in tende ipossiche. Una pratica discussa ma al giorno d’oggi molto utilizzata da chi frequenta l’altissima quota.
A creare la maggiore polemica è stata la terapia a base di gas Xenon a cui si sono sottoposti i quattro. Un trattamento di 30 minuti, eseguito in un ospedale in Germania che ha integrato la pre-acclimatazione portandola a uno step successivo ed eliminando la necessità di un una preparazione sulla montagna. Ricordiamo che, secondo quando affermato nelle scorse settimane da Lukas Fuertenbach, non essendo l’alpinismo uno sport nulla è vietato. Il gas Xenon è infatti indicato come sostanza illegale negli sport competitivi da parte dell’Agenzia Mondiale Antidoping.
Seguiremo i progressi nelle prossime ore.