Siamo abituati a pronunciarla con accento francese, ma in verità l'inflessione giusta sarebbe inglese. Foliage è un termine nato in Nord America e letteralmente non significa “fogliame”. Nel corso dei decenni questo temine ha assunto nel tempo un significato ben più specifico, legato a quella straordinaria esplosione di colori che segna il termine del ciclo di vita annuale delle piante dei boschi. Quel momento in cui gli alberi, ciascuno con le proprie modalità, mutano il colore delle proprie foglie verso le tonalità accese dell’autunno, regalando squarci di colore anche nel centro delle città, o grandi e spettacolari colpi d’occhio nelle zone boscose e montane.
Il foliage americano
La “febbre del foliage” come occasione di immersione nella natura, nasce negli Stati Uniti, soprattutto sulla costa orientale, dove da tanti anni si organizzano soggiorni, escursioni, e trekking fotografici per addentrarsi nel cuore di questa esplosione di colori. In tutto il Nord America, in effetti, il fenomeno è particolarmente acceso proprio per le caratteristiche dei boschi di quella regione, che sono costituiti da un numero maggiore di specie a foglie caduche, soprattutto aceri. Anche il clima tende ad accentuare il fenomeno, per effetto di maggiori sbalzi termici causati dalle frequenti e precoci irruzioni fredde che contribuiscono ad esaltare i processi che inducono il cambio di colore nelle foglie. Proprio negli Stati Uniti questa passione si è talmente diffusa già dalla fine del XX secolo, che esiste un capillare sistema d’informazione sul livello di avanzamento del foliage, con siti e mappe di colore aggiornate giornalmente, in modo da garantire a tutti gli appassionati di poter raggiungere i luoghi preferiti nel momento migliore, che varia di anno in anno a seconda dell’andamento stagionale.
Le scenic byways delle Costa est
La frequentazione degli “hot spot” del foliage è tale che ogni anno gli alberghi registrano il tutto esaurito e vanno prenotati quindi con mesi di anticipo.
Negli USA sono considerati luoghi di culto per il foliage tutti gli stati del New England ed in particolare il Vermont, il New Hampshire, il Connecticut e il Maine. Si trovano anche in rete gli itinerari che suggeriscono le migliori “scenic byways” (superstrade scenografiche) da percorrere per godere al massimo dei vasti panorami incendiati dal rosso dell’autunno, prima di fermarsi a dormire magari accanto a un lago dove l’acqua riflette luci e colori, regalando un’atmosfera ancora più magica.
Boschi e parchi cittadini
Negli Usa a volte non occorre andare lontano dalle città: anche a Central Park di New York, ogni anno, molti appassionati si ritrovano per ammirare e fotografare i colori degli alberi, che le guide consigliano di gustarsi dalla cima della Great Hill. Anche in tante altre zone del mondo questa passione è affermata e in crescita: in Canada la foglia d’acero è presente perfino nella bandiera del Paese e le sterminate distese di boschi di acero di questi territori, a partire da ottobre, danno il via allo spettacolo più colorato dell’anno prima del bianco della neve.
Dal Giappone all'Italia
Il Giappone, che in primavera attende febbrilmente la fioritura dei ciliegi, in autunno rivolge la sua l’attenzione al cambio di colore degli alberi e dei boschi. Un momento stagionale che la sensibilità naturale della cultura giapponese ha focalizzato da secoli, come dimostrato dall’esistenza di diverse parole in lingua giapponese che identificano il fenomeno. Una crescente attenzione è rivolta al fenomeno anche in Europa e in Italia, dalle Alpi agli Appennini.
La montagna in autunno
Oltre all'aspetto puramente estetico ed emozionale, esplorare le montagne e in boschi in veste autunnale rappresenta un'ottima occasione per camminare con sguardo lento e consapevole, godendo anche di un minor afflusso turistico sui sentieri. In questo modo molti particolari del paesaggio sono letti con maggiore attenzione e un'escursione può diventare ancora di più uno straordinario e piacevole percorso di conoscenza.