La nuova frana sulla statale 51 © Facebook Luca ZaiaUna nuova frana ha interrotto nella notte tra sabato 12 e domenica 13 luglio la strada statale 51 di Alemagna, principale via di collegamento tra Cortina d’Ampezzo e il resto del Veneto. Il distacco di rocce è avvenuto dal versante della Croda Marcora, nel gruppo del Sorapìs, in un tratto compreso nel territorio comunale di San Vito di Cadore.
Il tratto interessato era stato riaperto mercoledì 9 luglio, dopo settimane di disagi causati da due precedenti frane avvenute tra giugno e inizio luglio. Ora la nuova frana rischia di isolare nuovamente Cortina, nel pieno della stagione turistica.
Secondo i tecnici dell’ANAS e i geologi della Regione Veneto, l’area continua a essere considerata instabile a causa delle abbondanti piogge di inizio estate e dell’erosione dei versanti, accentuata anche dal ritiro dei ghiacciai e dal disgelo per le alte temperature, che aumentano il rischio di crolli nelle zone alpine. Non è ancora possibile fornire una stima per la riapertura della strada, poiché sono in corso sopralluoghi per verificare la stabilità della parete. Restano percorribili le strade alternative che attraversano i passi dolomitici verso l’Alto Adige, ma si tratta di percorsi più lunghi, tortuosi e soggetti a limitazioni di traffico, inadeguati per sostenere i flussi turistici di luglio e agosto.
Una soluzione, temporanea
Alla luce delle emergenze degli ultimi mesi i comuni di Cortina e San Vito di Cadore avevano attivato già da venerdì scorso un servizio navetta per i residenti su strade silvo-pastorali, normalmente chiuse al traffico, per garantire almeno un collegamento d’emergenza tra i due centri.
Cresce intanto la preoccupazione per la fragilità delle vie di accesso alle Dolomiti, soprattutto in vista dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, per i quali la SS51 rappresenta un’infrastruttura strategica. Per questa ragione il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha chiesto al governo un intervento straordinario per monitorare e mettere in sicurezza i versanti più esposti del comprensorio.