Marco Confortola al campo base © Facebook Marco ConfortolaLe informazioni per ora sono poche e molto frammentarie ma, secondo quando comunicato dall'agenzia Seven Summit Treks, Marco Confortola ha raggiunto con successo la vetta del Gashebrum I (o Hidden Peak, 8080 m). L’alpinista e guida alpina della Valtellina ha toccato il pinto più alto della montagna domenica 20 luglio intorno alle 11:50 locali, senza l’uso di bombole di ossigeno. Con lui in cima anche gli alpinisti nepalesi Pasang Ngima Sherpa e Lakpa Tasi Sherpa.
Una spedizione realizzata in silenzio, senza comunicazione e senza annunci da parte dell'alpinista, uno stile diverso da come ci aveva abituati negli ultimi anni. Secondo i primi calcoli, seguendo quanto riportato sul sito di Confortola, l'alpinista potrebbe aver completato la salita dei 14 Ottomila.
Gli Ottomila di Confortola
Everest (8848 m) – Versante nord, 2004 (primo valtellinese ad arrivare in vetta), con ossigeno negli ultimi 500 metri
Shisha Pangma – Cima principale (8027 m), 9 maggio 2006
Annapurna I (8091 m) – Versante nord, 12 ottobre 2006 con Marco Camandona
Cho Oyu (8201 m) – 5 maggio 2007, in 26 ore andata e ritorno dal campo base, con Silvio Mondinelli.
Broad Peak (8047 m) – 12 luglio 2007, insieme a vari alpinisti tra cui Mondinelli
K2 (8611 m) – 1 agosto 2008; sopravvissuto alla tragedia che causò 11 vittime, riportando poi seri congelamenti
Manaslu (8163 m) – 2012
Lhotse (8516 m) – 21 maggio 2013
Makalu (8485 m) – 23 maggio 2016 con Marco Camandona
Dhaulagiri I (8167 m) – 20 maggio 2017 con Mario Casanova
Gasherbrum II (8035 m) – 18 luglio 2019
Kangchenjunga (8586 m) – 5 maggio 2022, ascensione contestata
Nanga Parbat (8126 m) – 2023, senza foto, solo traccia GPS non pubblicata, sulla base della quale avrebbe ricevuto certificato di vetta
Gasherbrum I (8080 m) – 20 luglio 2025
Riguardo al Nanga Parbat, salito nel 2023, Confortola ha raccontato in un’intervista alla rivista Uomini e Sport (n. 39):
“Quando ho scalato il Nanga Parbat nel 2023, ho raggiunto la cresta sommitale e una bufera di neve fredda mi ha investito impedendomi di trovare il famoso tubo di Messner con il biglietto di vetta. Il mio tracciatore GPS, però, ha confermato che ero in vetta. Grazie alla tecnologia e al tracciato GPS ho ricevuto il certificato di vetta dal Club Alpino Pakistano.”