Il Gasherbrum IV © Ettore ZorziniÈ pronta a partire la Gasherbrum IV Expedition, una spedizione che non ci si aspettava, ma che per fortuna è arrivata. I protagonisti sono Federico Secchi, salitore del K2 nel 2024, Leonardo Gheza e Gabriele Carrara, accompagnati dal videomaker e fotografo d'alta quota Ettore Zorzini, che accompagnerà il gruppo fino al campo base avanzato (6100 metri). I tre alpinisti, supportati dal Club Alpino Italiano, partono con l'intenzione di ripetere lo storico itinerario aperto nel 1958 dalla spedizione italiana che ha visto arrivare in vetta Walter Bonatti e Carlo Mauri, un percorso mai ripetuto.
Meno famoso del K2, per via della sua altezza che sfiora ma non raggiunge gli ottomila metri, il Gasherbrum IV (7915 m) è una vetta iconica che accompagna i passi di chi risale il ghiacciaio Baltoro verso il Circo Concordia. Una piramide dalla punta mozzata difficile e poco frequentata. Basti dire che dopo la prima salita del 1958 solo altre tre spedizioni hanno raggiunto la vetta, e nessuna è riuscita a compiere l'ascensione per la via dei primi salitori.
Leonardo Gheza, Federico Secchi, Gabriele Carrara © Ettore ZorziniIl progetto
L’obiettivo della spedizione è chiaro: ripercorrere la storica via aperta nel 1958 da Walter Bonatti e Carlo Mauri, una delle più affascinanti e complesse della montagna, mai più ripetuta fino in cima. Ad aggiungere un grado di difficoltà in più l'intenzione di ripetere la salita in stile alpino: senza corde fisse, portatori d’alta quota o campi preallestiti. Loro tre, la montagna e un approccio che privilegia autonomia e sobrietà.
Grazie alle immagini realizzate da Ettore Zorzini la spedizione punta a restituire uno sguardo nuovo sulla montagna, attraverso riprese aeree realizzate con drone, che documenteranno la salita da una prospettiva inedita. Una narrazione per immagini pensata non solo come testimonianza, ma anche come gesto artistico: un modo per raccontare la montagna nel suo silenzio.
Tra memoria e visione
Patrocinata dal Club Alpino Italiano, la Gasherbrum IV Expedition si inserisce idealmente nella lunga tradizione delle esplorazioni italiane in Karakorum. La salita della montagna ha infatti rappresentato per molti anni l'ultima grande impresa italiana nell'area del Karakorum. Ma è anche un gesto contemporaneo: un ritorno a un alpinismo più essenziale, fatto di tempi lunghi, responsabilità personale e rispetto profondo per l’ambiente.
“Il G4 rappresenta un vuoto da colmare, non solo per la sua scarsa frequentazione alpinistica, ma per ciò che può ancora raccontare. È una montagna che chiede attenzione, ascolto, visione.”