Giovani alpinisti alla prova sulle Dolomiti di Brenta

Concluso il secondo corso nazionale di Alpinismo Giovanile promosso dalla CCAG

Sei intense giornate nel mese di agosto hanno concluso il secondo Corso nazionale di Alpinismo, una proposta formativa per ragazzi provenienti dai gruppi di Alpinismo Giovanile, promossa dalla Commissione Centrale di Alpinismo Giovanile (CCAG) e resa possibile grazie alla collaborazione tra istruttori e accompagnatori di sette Scuole di Alpinismo di Trentino, Veneto e Lombardia.

Come nella prima edizione, l’organizzazione è stata curata dalla Scuola di Alpinismo e Scialpinismo “Prealpi Trentine” della SAT di Arco, in collaborazione con la Scuola Centrale di Alpinismo Giovanile. Dodici i partecipanti – sei ragazze e sei ragazzi – provenienti da diverse Sezioni, in rappresentanza di sette Gruppi Regionali del CAI. Dopo le due giornate ad Arco a fine giugno, si sono ritrovati nello splendido scenario della Val d’Ambiez per completare il percorso formativo.

Base di appoggio per tutta la settimana è stato il Rifugio Silvio Agostini (2410 m), che ha accolto i partecipanti con calore e professionalità.

“Siccome è il meteo a decidere in alta quota, le attività venivano organizzate quotidianamente secondo le previsioni. Proprio nel secondo giorno, date le condizioni favorevoli a un’escursione così impegnativa, è stata subito decisa una delle proposte principali del corso: la salita alla Cima Tosa, con i suoi 3173 metri di altitudine, punto più alto del Gruppo di Brenta”, raccontano i ragazzi.

Sveglia alle 5 e partenza con le prime luci dell’alba. Le cordate, composte da un istruttore e da due allievi, hanno affrontato la scenica ferrata che conduce alla Bocca d’Ambiez, esercitandosi sulla progressione su neve con piccozza e ramponi. Poi l’arrampicata lungo la Via Migotti, fino alla vetta della Cima Tosa.

“Seguendo lo spirito dell’Alpinismo Giovanile, durante la progressione in salita e in discesa il gruppo è rimasto sempre unito, costituendo quella che potrebbe sembrare una cordata insolitamente lunga”, hanno sottolineato gli istruttori.

La discesa è avvenuta lungo il versante est, con tre calate in corda doppia, fino al ritorno al rifugio dopo circa dodici ore di escursione.

Non meno impegnativa è stata l’altra grande attività del corso: il giro ad anello del massiccio centrale del Brenta, con tappe ai rifugi XII Apostoli, Brentei, Pedrotti e ritorno all’Agostini, per un itinerario di quasi trenta chilometri e 1600 metri di dislivello positivo.

Non sono mancate le lezioni tecniche: progressione su roccia, uso della piccozza e dei ramponi, esercitazioni a stazioni sul nevaio della Vedretta d’Ambiez, approfondimenti su materiali, catena di assicurazione, storia dell’alpinismo e tecniche di autosoccorso.

“Ci siamo innamorati di questo modo di vivere la montagna e certamente continueremo portando con orgoglio e tenerezza quello che abbiamo condiviso in quei giorni di agosto”, scrivono i partecipanti.

Il gruppo, affiatato fin dall’inizio, ha stretto legami sinceri che i ragazzi sono sicuri di rivedere nel futuro. Un grazie speciale è stato rivolto alla SAT di Arco, agli istruttori, al personale del Rifugio Agostini e agli accompagnatori delle Sezioni CAI che hanno proposto l’iscrizione al corso.