Dal 22 agosto al 26 settembre un team femminile sloveno, composto da Ana Baumgartner, Urša Kešar, Anja Petek e Patricija Verdev ha salito quattro nuove vie nell'Himalaya indiano. Nel poker di scalate figura anche la prima in stile alpino dell'inviolato Lalung I (6.243 metri). La linea più lunga e difficile della loro spedizione si chiama Here come the sun, una salita che ha richiesto 5 giorni alle alpiniste. Lo sviluppo infatti è di ben 2.000 metri (ED, M6+, AI5+), lungo la cresta orientale del Lalung I (6.243 m).
A seguire un estratto del rapporto scritto da Anja Petek per l'associazione alpina slovena. «Prima della spedizione, i risultati della nostra ricerca online indicavano che la valle di Lalung era ancora in gran parte inesplorata. Il nostro senso di straniamento è diventato ancora più evidente alla Indian Mountaineering Foundation (IMF) di Delhi, dove siamo stati noi a informare lo staff dell'esistenza di alcune vette nella Lalung Valley».
La scoperta ha motivato ancora maggiormente i mebri della spedizione. «Siamo partite il 26 agosto con diciotto portatori locali da Pensi La Pass, l'ingresso della valle, e ci siamo subito rese conto che anche loro non potevano fornire molte informazioni. Inizialmente ci avevano detto che il nostro campo base sarebbe stato a 5.000 metri, ma abbiamo subito capito che si trattava di una risposta frettolosa, senza alcun fondamento reale. Dopo sole tre ore di cammino, abbiamo trovato un ottimo punto per il campo base con acqua corrente pulita a 4.100 metri. Naturalmente siamo andati a cercare altri posti più in alto, ma abbiamo trovato solo acqua sporca e terreno inadatto (...). Prima di salire al Campo Base Avanzato, a 4.800 metri sul livello del mare, abbiamo avuto la nostra prima visita notturna con un orso, mentre era in cerca di cibo. Dopo questo spiacevole incontro, ci siamo trasferiti tutti e quattro all'ABC, dove non c'erano orsi. Oltre al Lalung I, ci sono anche Lalung II e III, così come Chiling I e II precedentemente saliti all'estrema destra. Abbiamo osservato da vicino la vetta di 6.197 m, che Ana e Urša avevano studiato nelle foto della spedizione del 2022, ma quest'anno le condizioni non erano molto buone perché c'era solo un leggero manto di neve».
Urša e Ana si sono ritirate dopo due giorni per problemi di acclimatamento, sono tornate al campo base e sono riuscite a salire due linee "minori". Patricija e Anja invece hanno raggiunto la base della cresta orientale del Lalung I con una giornata di attività. Al secondo giorno il meteo però si è compromesso. «Siamo state costrette a piantare la tenda a metà giornata e rannicchiarci all'interno a causa di una tempesta di neve che è durata per tutto il terzo giorno. Il quarto giorno ci siamo svegliati in una mattina soleggiata e abbiamo scalato tutto il giorno e la notte, senza ancora raggiungere la vetta. Il quinto giorno in cresta ha richiesto ancora più determinazione e forza di volontà. All'1:30 abbiamo salito gli ultimi tiri di misto e ci siamo sistemate per riposare. Ma in un momento di stanchezza e disattenzione il vento ha spazzato via i picchetti della nostra tenda, anche se ormai eravamo abituate a bivaccare in parete, quindi dormire nel sacco da bivacco non ci ha disturbato più di tanto. La mattina successiva il tempo era nebbioso e la luce diffusa rendeva difficile la progressione sul terreno sconosciuto che porta alla vetta del Lalung I. Abbiamo finalmente raggiunto la vetta alle 9 del mattino seguente, dopo avere scalato pendii di neve più facili».
Per la discesa, le due alpiniste hanno prima percorso parte della cresta nevosa e poi hanno effettuato cinque doppie sulla parete nord, raggiungendo il ghiacciaio alle 18.30. In altre otto ore sono poi riuscite a raggiungere l'ABC e il giorno successivo il campo base.