I ghiacciai e il fenomeno del darkening

Il darkening dei ghiacciai, causato da polveri e alghe microscopiche, riduce la capacità del ghiaccio di riflettere il sole, aumentandone la fusione.

Immaginate un ghiacciaio, una distesa candida e luminosa che riflette il sole come uno specchio. Una visione sempre più rara da cogliere. Molto più probabile osservare ghiacciai caratterizzati a una superficie sempre più grigia, addirittura nera in certi punti. No, non è solo sporco. È un fenomeno scientificamente osservato e sempre più frequente, noto come “darkening”, cioè l’oscuramento dei ghiacciai. Si tratta di una delle cause meno conosciute ma più insidiose della rapida fusione dei ghiacciaio in tutto il mondo.

 

Cos’è il darkening

Il ghiaccio e la neve, quando sono puliti, riflettono gran parte della luce solare. Questo potere riflettente si chiama albedo. Più una superficie è chiara, più riesce a rimandare indietro l’energia del sole. Ma quando il ghiaccio si scurisce, per colpa di polveri, fuliggine o addirittura alghe microscopiche,  assorbe più calore. Risultato? Si fonde più in fretta.

È un meccanismo pericoloso, perché si innesca un circolo vizioso: il ghiaccio si scurisce, si scalda, si fonde e, scomparendo, lascia esposto altro ghiaccio, che a sua volta si scurisce generando un effetto domino.

Principalmente sono stati individuate due categorie responsabili del darkening: fenomeni chimici, e fenomeni fisici. I primi coinvolgono sostanze come le polveri sottili (prodotte dalla maggior parte delle combustioni, dalla legna alla benzina) o le polveri del deserto che possono arrivare da migliaia di chilometri di distanza e depositarsi sui ghiacciai. In Himalaya, ad esempio, le particelle trasportate dall’inquinamento delle megalopoli indiane si depositano ogni anno sui ghiacciai, rendendoli più scuri e vulnerabili al sole.

I secondi coinvolgono organismi viventi come alghe microscopiche che crescono proprio sulla superficie del ghiaccio. Questi minuscoli esseri, per difendersi dalla luce intensa, producono pigmenti scuri. Ma così facendo, rendono il ghiaccio meno riflettente. In Groenlandia, i ricercatori hanno scoperto vere e proprie fioriture algali che ogni estate coprono ampie zone del ghiaccio con una patina brunastra, accentuando la fusione.

Anche se il darkening è un fenomeno naturale in parte, molti dei suoi fattori sono di origine umana. Ridurre l’inquinamento atmosferico, limitare le emissioni da combustibili fossili, rallentare il riscaldamento globale: sono tutte azioni che possono aiutare a preservare l’albedo dei ghiacciai. In parallelo, i ricercatori stanno cercando di integrare questi effetti nei modelli climatici, per prevedere meglio l’evoluzione dei ghiacciai e dell’intero sistema climatico.