Lavori di manutenzione al Bivacco Festa - Foto CAI Edolo
Lavori di manutenzione al Bivacco Festa - Foto CAI Edolo
Lavori di manutenzione al Bivacco Festa - Foto CAI Edolo
Lavori di manutenzione al Bivacco Festa - Foto CAI Edolo
Lavori di manutenzione al Bivacco Festa - Foto CAI Edolo
Bivacco Valerio Festa post lavori - Foto CAI EdoloNelle scorse settimane, il Bivacco Valerio Festa, situato a 2.300 metri tra la Val Paghera e la Val Gallinera, nel Parco Regionale dell'Adamello, è stato oggetto di lavori di manutenzione che hanno portato in quota un tocco di nuovo colore e una ventata di pulizia.
La struttura in lamiera, caratterizzata da un iconico colore giallo, è stata interessata da interventi di ritinteggiatura di interni ed esterni e di pulizia generale, accompagnati dalla sostituzione completa di materassi, coprimaterassi e guanciali e dalla sistemazione del terreno antistante. I lavori sono stati realizzati grazie al prezioso contributo di volontari, che hanno risposto alla richiesta di supporto lanciata dalla sezione di Edolo del Club Alpino Italiano, responsabile della gestione e manutenzione del bivacco, dedicando tempo ed energie per assicurarne agibilità e sicurezza.
Abbiamo contattato Flavia Belotti, Presidente del CAI Edolo, per farci raccontare nel dettaglio quanto sia impegnativo, in termini economici e fisici, manutenere strutture in quota come i bivacchi, e quanto sia cruciale la collaborazione e il sostegno del pubblico per preservare questi importanti punti di appoggio e riparo in ambiente montano.
Presidente Belotti, possiamo chiederle di accompagnarci dietro le quinte dei lavori di manutenzione del Bivacco Festa, per aiutarci a comprendere, in termini più ampi, quanto siano impegnativi ed onerosi gli interventi di manutenzione, che assicurano ai fruitori della montagna di trovare un punto di appoggio sicuro e agibile?
Partiamo col dire che i lavori di manutenzione realizzati al Bivacco Festa non siano stati di grande portata. Non parliamo di una sostituzione di un bivacco ma di migliorie. Il bivacco già era esistente, bisognava ritinteggiare l’esterno, che appariva molto scrostato, sostituire materassi, coprimaterassi e guanciali e ripulire lo spazio adiacente dalle erbacce. Per la realizzazione di questi interventi abbiamo partecipato come sezione CAI di Edolo a un bando, lanciato dal Club Alpino Italiano per ottenere contributi a supporto della sistemazione dei bivacchi (Fondo stabile pro rifugi, bando 2025, ndr). Il massimo contributo ottenibile è pari all’80% delle spese sostenute, ma ancora non sappiamo quanto riusciremo a recuperare, in quanto la richiesta è ancora al vaglio della commissione. In totale la spesa affrontata è sui 3000 euro. Non è una cifra particolarmente elevata ma neanche irrisoria, se consideriamo che la nostra sezione conta circa 470 soci.
Avete dunque acquistato il materiale con un anticipo di cassa, che vi augurate di poter recuperare?
Vorrei sottolineare che la vernice ci è stata donata da una ditta, la Toloni Srl di Malonno. Una donazione non da poco! Lato nostro, abbiamo acquistato un altro po’ di vernice, materiale di ferramenta necessario per gli interventi, materassi, coprimaterassi, guanciali, una lamiera per riparare la porta. Abbiamo ovviamente dovuto anche coprire le spese del volo in elicottero, mediante il quale il materiale è stato portato in quota.
Quanti volontari hanno partecipato ai lavori?
I lavori sono stati svolti in 3 giorni, con il coinvolgimento di una decina di volontari, di cui qualcuno ha collaborato a una sola giornata, qualcun altro anche di più. La prima sera sono rimasti a dormire al bivacco, mentre la seconda sarebbe risultato impossibile, a causa dell’odore della vernice fresca. Pertanto hanno sfruttato come punto di appoggio il locale invernale del Rifugio Aviolo. Accanto ai volontari che sono saliti in quota, vi è anche una volontaria, membro del Direttivo della nostra sezione, che fa la sarta, e realizzerà dei coprimaterassi ulteriori, in tela marrone (quelli che abbiamo portato su al momento sono bianchi). A lei abbiamo fornito, a nostre spese, tessuto e cerniere, mentre il suo lavoro sartoriale sarà svolto a titolo gratuito.
Negli ultimi anni capita sempre più spesso di venire a conoscenza di atti di vandalismo a danno dei bivacchi. Al Festa avete notato una variazione nella modalità di fruizione, più o meno rispettosa, della struttura?
Il Bivacco Festa è molto frequentato, perché si trova in una posizione comoda da raggiungere in poche ore, sia dalla Val Gallinera che dalla Valle dell’Aviolo. La maggioranza degli escursionisti sale partendo dal lago di Aviolo, uno dei luoghi della Lombardia, a mio avviso, più postati sui social e meta di influencer. Costeggiato il lago, si attraversa una suggestiva piana alluvionale, dove si trova anche un Osservatorio faunistico, e si raggiunge l'imbocco del sentiero che porta al Passo Gallinera (itinerario EE, ndr). In un'ora circa si è dunque al Bivacco, e da lì si può tornare indietro o decidere di scendere dal lato opposto, in direzione di Malga Stain per poi raggiungere Edolo. Di conseguenza, non è molto utilizzato come ricovero notturno ma come punto di arrivo o di appoggio durante le escursioni giornaliere. Secondo le firme che troviamo sul registro, posso dirvi che sale molta gente. E non è detto che tutti lascino il proprio nome. È un luogo che piace anche agli studenti dell’Unimont, il Centro di Ricerca e Formazione per l'Ambiente Montano e i suoi Territori dell’Università degli Studi di Milano, che ha sede a Edolo. Chiaramente il riferimento è alla bella stagione, in inverno diventa più impegnativo arrivarvi, bisogna usare spesso i ramponi. Anche lo stesso lago d’Aviolo diventa meno facile da raggiungere. Nel corso degli anni non abbiamo assistito a mutamenti, le condizioni in cui versava il bivacco non erano pietose, si poteva considerare agibile anche prima dei lavori effettuati. Abbiamo approfittato del bando per rinnovarlo un po’.
C’è da augurarsi che la frequentazione del bivacco resti rispettosa…
Assolutamente sì, c’è da augurarselo, Anche perché, seppure le condizioni del Bivacco Festa, come premesso, non fossero pessime, ci siamo trovati come sezione a dover affrontare situazioni spiacevoli. Per riportarvi un episodio, lo scorso anno sono state rubate le offerte lasciate dai visitatori. E non stiamo parlando di chissà quali grandi cifre, magari un centinaio di euro accumulati in un anno. Per portarli via, essendo conservati in una cassetta di metallo, dotata di un grande perno di ferro che ne assicurava la chiusura, hanno portato su un seghetto metallico. Che io mi chiedo come possa venire in mente di salire a un bivacco con un seghetto, è evidente che ci fosse una chiara intenzione! Sulla base di simili situazioni, che comunque, come si vede dalle cronache, si verificano piuttosto di frequente, viene spontaneo domandarsi se e per quanto tempo, il bivacco potrà restare pulito. Confido un po’ nel potere dell’imitazione, quell’effetto che ti porta a lasciare un luogo pulito così come lo hai trovato, quasi a provare un senso di angoscia nello sporcare. Mi auguro che almeno fino alla prossima primavera possa restare pulito, che la gente si tolga perlomeno gli scarponi prima di salire sui materassi.
E se così non sarà?
E se così non sarà, porteremo giù i coprimaterassi e li metteremo in lavatrice, per riportarli su puliti prima dell’estate. Un intervento che può sembrare una banalità, ma comunque tra salire e scendere, sono da mettere in conto ore di cammino da parte di volontari, con un peso non indifferente sulle spalle.