Il cicloescursionismo in Campania entra nel CAI

Sabato 22 novembre 2025 si è concluso il corso AC dell’Otto Regione Lazio e SRE Lazio: due soci campani ottengono per la prima volta la qualifica, segnando una tappa fondamentale per lo sviluppo dell’attività nella regione.

 

Si è chiuso sabato 22 novembre 2025 il corso AC organizzato dall’Otto Regione Lazio e da SRE Lazio, un percorso formativo che ha rappresentato non solo un momento di crescita tecnica, ma anche un passaggio storico per il movimento cicloescursionistico del CAI in Campania.

Fra i partecipanti hanno conseguito la titolazione i primi due soci campani AC: Massimo Parisi, presidente della Sezione di Napoli, e Daniele Di Meo, socio della Sottosezione di Roccarainola e Revisore dei conti del CAI Napoli. Un risultato che sancisce l’avvio di una nuova fase per l’attività nella regione.

Il corso è stato descritto dai partecipanti come un’esperienza di altissimo profilo tecnico e culturale. «La trasmissione dei valori, della competenza e del senso di responsabilità è stata costante e profonda», raccontano i neo-titolati. Il merito va alla squadra formativa: Massimiliano Gastaldi, direttore del corso, Fabio Conti, vicedirettore, Roberto Bernardi, segretario, e Fabrizio Acanfora, istruttore. Un gruppo capace di coniugare rigore, passione e attenzione al ruolo educativo del cicloescursionismo.

Per il CAI campano si apre ora una nuova stagione. Con due titolati attivi, il cicloescursionismo diventa finalmente una presenza strutturata e riconosciuta. La squadra è già pronta a collaborare con CAI Roma e con numerose sezioni del Centro Italia per proporre attività, momenti informativi e corsi dedicati a una frequentazione della montagna in MTB fondata su responsabilità, consapevolezza ed etica associativa.

Una coincidenza carica di significato accompagna questa conclusione: il corso si è chiuso proprio nei giorni in cui il cicloescursionismo è stato ufficialmente riconosciuto come attività del CAI. Un segnale che rafforza il percorso avviato e conferma la centralità di questa disciplina nel futuro della formazione e della cultura della montagna.