Il film su "Eternal flame" di Edu Marin su YT. "La nostra salita non è paragonabile a quella di Larcher e Zangerl"

L'alpinista catalano rivendica il duro lavoro di allestimento della via. "Incredibile la scalata di Jacopo e Barbara, ma le due salite non sono paragonabili. A mio padre e mio fratello va dato il giusto merito"

L'8 dicembre è stato rilasciato su YouTube il documentario Keep it burning, che racconta la seconda libera di Eternal flame (650 metri, 7c+) sulla Nameless Tower (6.251 metri) delle Torri di Trango, una ascesa arrivata 13 anni dopo la prima di Alex e Tomas Huber e 33 anni dopo l'apertura della via da parte di Wofgang Güllich e Kurt Albert. 

Protagonisti di quella salita Edu Marin, il fratello Alex e il papà Francisco, che hanno tradotto la salita in un "affare di famiglia". I tre sono partiti il 24 giugno 2022, fissando le corde fino alla Snow Ledge in una settimana di lavoro e poi hanno salito la prima sezione in libera dal 1 al 4 luglio. Con il tempo in netto peggioramento, Alex e Francisco sono scesi al campo base, mentre Edu è rimasto da solo nella sua tenda a 6000 metri, per cercare di portarsi a casa la salita in libera e one push. Alex e Francisco sono tornati sulle corde fisse il 16 luglio e il giorno successivo Edu ha continuato la sua big wall. Il 19 luglio ha salito in libera il chiave di 7c+, per uscire in vetta il 20 luglio. Durante la discesa ha infine salito in libera due tiri più facili - un 7a e 7b - che aveva saltato in salita. La famiglia è poi tornata al campo base il 24 luglio.

Mentre Edu era ancora impegnato, anche Jacopo Larcher e Barbara Zangerl hanno intrapreso la libera, attaccando il 18 luglio e completando la salita in 6 giorni senza mai tornare a terra. Entrambi sono riusciti a salire tutti i tiri in libera, diventando così la terza cordata a riuscirci nella storia di Eternal Flame.

“Il lavoro pesante l'abbiamo fatto noi: trasportare carichi giorno dopo giorno nella neve, portare le corde fino alla parete e installarle...per me è stata la parte più difficile dell'intero progetto. Eppure, questo è qualcosa che nessuno menziona da nessuna parte”. Edu Marin

Con l'uscita del film, Marin ha sentito l'esigenza di mettere i puntini sulle i per quanto riguarda alcuni aspetti relativi a entrambe le salite, elogiando lo sforzo del papà e del fratello e sottolineando come Larcher e Zangerl abbiano avuto una ascensione più "semplice", grazie al lavoro svolto in precedenza dalla sua famiglia. "Voglio chiarire che non sono io il protagonista di questo film. Per me, il valore e il merito più grandi appartengono a mio padre, di 73 anni, e a mio ​​fratello, che pur non avendo molta esperienza non ha mai pensato di mollare. Alex ha perso 8 chili a causa dello sforzo fisico e mio padre ha sofferto di edema facciale dovuto all'altitudine, ma entrambi hanno mantenuto un atteggiamento positivo e mostrato forza d'animo, per conquistare una parete così importante come Eternal Flame. La comunità ha paragonato la nostra salita a quella di Barbara Zangerl e Jacopo Larcher, dato che hanno raggiunto la vetta pochi giorni dopo. Questo paragone è errato, perché gli stili erano completamente diversi. La nostra spedizione era molto più pesante: siamo arrivati ​​un mese prima di tutti gli altri, e siamo stati io, Alex e Novato a fare tutto il duro lavoro di trasportare e installare più di 1.000 metri di corda statica per il nostro film e per permettere di filmare Barbara e Jacopo. E il film è davvero fantastico, complimenti! Non voglio togliere nulla a Barbara e Jacopo: hanno completato una salita incredibile e sono una squadra formidabile. Inoltre, Barbara è stata la prima donna a salirla! Ma il lavoro pesante l'abbiamo fatto noi: trasportare carichi giorno dopo giorno nella neve, portare le corde fino alla parete e installarle...per me è stata la parte più difficile dell'intero progetto. Eppure, questo è qualcosa che nessuno menziona da nessuna parte. Eravamo l'unica spedizione senza alcun aiuto esterno, completamente autosufficienti lassù. E poiché eravamo una squadra autonoma, ho dovuto scalare Eternal flame due volte: la prima per salire il tiro e fissare le corde statiche, e una seconda per le riprese. Le altre squadre, dato che le corde erano già al loro posto, hanno dovuto solo salire. Per me, il valore di questi risultati non sta solo nel raggiungere l'obiettivo, ma nel come lo si raggiunge".