Un lupo colto nel suo gesto più caratteristico © Colfelly/PixabayNella hit parade degli animali selvatici più “chiacchierati” di sempre il lupo probabilmente vince per distacco: favole, racconti e discussioni sul suo comportamento e sul rapporto con l'uomo non si contano, il fascino che esercita su di noi il progenitore del cane è innegabile. Il lupo però è “anche” reale e conoscibile secondo la sua dimensione più semplice: quella della condivisione degli spazi, magari di montagna, magari anche tramite incontri fugaci o nel riconoscere le tracce del suo passaggio. Ne abbiamo parlato con Luigi Molinari, tecnico faunista del parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano.
Il lupo oggi è molto diffuso in Italia, ma dove possiamo trovarlo più nello specifico?
È osservabile praticamente dappertutto, dalla Calabria all'Alto Adige e la quota non è un fattore, infatti è presente in pianura come in quota. Ha poco a che vedere con noi ma il lupo è presente anche in Tibet, ad alte quote. È un animale estremamente adattabile.
Da cosa dipende il numero di lupi su un territorio? È vero che quando un branco “colonizza” un sito, non ci può essere compresenza con un altro gruppo?
Possiamo dire che la densità, il numero di lupi per superficie, è piuttosto correlato alla quantità di cibo che c'è La dieta è costituita principalmente da ungulati selvatici, anche se può variare parecchio. La quantità di cibo determina se il predatore tende ad aumentare. Se le prede tendono a calare, ci sarà poi un riflesso sul numero dei predatori, perché diminuisce la capacità portante dell'ambiente. Se una mamma lupo deve portare il cibo ai piccoli, se è pieno di caprioli ci riesce, altrimenti no e i piccoli avranno aspettative di vita minori. Più giovani andranno in dispersione. Ma le dinamiche possono essere diverse: gli scontri tra branco e branco possono diventare più frequenti e duri. A Yellowstone si stima che la metà delle morti dei lupi siano determinate da altri lupi.
Il lupo è o non è un animale notturno? Preferisce il bosco agli spazi aperti?
Il lupo non ha preferenza. Da noi ha una spiccata preferenza per il bosco perché ci sono 60 milioni di persone in giro. Infatti, soprattutto di notte, va in giro anche per aree aperte. Anche l'essere notturno è una forma di adattamento.
Come è costituito il branco?
Un branco è come una grande famiglia: la madre, il padre, i piccoli dell'anno e a volte quelli dell'anno precedente, è più facile che siano femmine, in gergo sono definite helper. Tendenzialmente provengono tutti degli stessi genitori. Con 6-7 piccoli l'anno i branchi possono arrivare anche a 12-13 esemplari. Gli esemplari in dispersione possono fare anche centinaia, migliaia di chilometri per spostarsi.
Come si può distinguere la traccia di un lupo?
È molto semplice distinguerla da quella di un orso o di un ungulato, ma sono molto simili a quelle dai cani. L'unica cosa che può fare la differenza non è l'impronta singola, ma la pista. Che ha un andamento molto rettilineo, con pochi avanti indietro, poche divagazioni e tendenzialmente al trotto. La sera i lupi non vanno a mangiare le crocchette...non devono sprecare le energie. Ovviamente sono considerazioni generali.
Cosa rappresenta l'ululato?
L'ululato è un po' come il nostro cellulare: una comunicazione a lungo raggio, un modo per interagire,. Ulula se vuole chiamare i fratelli, oppure comunicare con altri esemplari per spiegare che è casa sua. Serve anche a creare coesione nel nucleo familiare. Anche nel periodo degli amori i lupi ululano con maggiore frequenza. Non conosciamo il loro linguaggio però, non sappiamo distinguere quel che si dicono.
Perché talvolta mangiano le prede solo in parte?
Non sono tanto diversi da noi umani che lasciamo nel piatto il cibo. Se hanno grande disponibilità magari mangiano solo i muscoli, le parti prelibate, altrimenti di un capriolo possono lasciare anche solo il pelo e la testa. Non sono comunque degli iperpredatori, in pianura padana mangiano anche gli scarti.
È vero che il lupo è monogamo?
Il lupo è genericamente monogamo. Se non succede niente, la gli individui della coppia riproduttiva rimangono insieme anche per tanti anni . Poi può succedere di tutto: è noto il caso di Yellowstone, dove un “lupo casanova” si è accoppiato con diverse femmine in vari nuclei familiari per poi andarsene. Tornando a noi, generalmente si riproduce solo la coppia alpha, ma in alcune circonstanze sono state osservate doppie cucciolate, occasioni in cui oltre a riprodursi la femmina dominante si è riprodotta anche un'altra femmina nello stesso branco..
Come comportarsi in caso di incontro in montagna?
L'incontro non è semplice: il lupo utilizza moltissimo i sentieri, ma non quando ci siamo noi. È più facile vederli su terreno aperto, ma non c'è niente di particolare da fare. Se una persona non ha il piacere di vederli, basta farsi riconoscere come una persona: battere le mani, alzare la voce. Se invece hai il cane, se non è al guinzaglio può inseguire il lupo e ritrovarsi nei guai.
Come si può gestire la presenza del lupo in contesti fortemente antropizzati, come nelle vicinanze di centri urbani ed evitare problemi?
Oggi è necessario fare in modo che, i lupi che vivono anche in ambienti antropizzati, non trovino nessuna fonte di cibo di origine antropica (per esempio rifiuti, cibo per animali domestici, resti di macellazione) soprattutto nei pressi delle abitazioni e dei centri urbani. Il cibo è infatti l’elemento piu importante che determina un accorciamento progressivo della distanza tra uomo e lupo (ma in genere con la fauna) e che potenzialmente rende alcuni individui confidenti, cioè lupi che hanno perso anche parzialmente l’innato timore dell’uomo.
All'atto pratico si può pensare di risolvere questa criticità con l'utilizzo di cassonetti differenti?
In realtà, essendo il lupo un animale molto plastico dal punto di vista alimentare, non è semplice precludere ogni fonte di cibo di origine antropica, ma occorre farlo. Per esempio è buona norma alimentare i nostri animali domestici in aree non aggiungibili dai selvatici oppure quotidianamente ritirare il cibo che avanza. Per i rifiuti è un po’ piu complesso, basti pensare al ritiro porta a porta dei rifiuti organici, ma per il prossimo futuro è doveroso pensare a soluzioni che prevengano lo sfruttamento anche di questa tipologia di risorsa che è, magari in termini di quantità poco rilevante, ma importante in termini di diffusione capillare. Molto importante invece fare in modo che le nei pressi degli allevamenti e delle aziende agricole i lupi non trovino cibo facile (esempio invogli fetali e carcasse in attesa di smaltimento).