Un masso si è staccato dalla parete sopra di lei, e l'ha travolta. È morta così, intorno alle 18.30 di ieri (29 luglio 2024), un'escursionista genovese di 34 anni. La donna, psicologa, faceva parte di una comitiva di amici composta da sei persone, provenienti da diverse città italiane, partiti al mattino dal Rifugio Baion, nelle Marmarole (Belluno). Avevano raggiunto Forcella Baion, scesi nel Vallon da Rin e risaliti a Forcella Marmarole. Passati per il Bivacco Fanton, stavano scendendo il Vallon del Froppa diretti al Rifugio Chiggiato. Erano sparpagliati lungo il sentiero sulla parte alta, quando hanno sentito il boato e, in una frazione di secondo, il masso che investiva la trentaquattrenne. A dare l'allarme è stata l'amica che si trovava più vicina a lei.
Immediato l'intervento dei soccorritori, composto dai tecnici del Soccorso alpino di Pieve di Cadore, supportati da un elicottero del Servizio sanitario di urgenza ed emergenza (Suem) di Pieve di Cadore. Al loro arrivo, però, è stato subito chiaro che per l'escursionista non c'era più niente da fare. Hanno imbarcato l'amica che ha assistito più da vicino all'incidente, sotto shock, e l'hanno portata in ospedale. Poi hanno recuperato la salma della trentaquattrenne, anche con l'aiuto delle squadre a piedi: un intervento complicato a causa della scarsa visibilità. Sull'accaduto indagano i carabinieri.
“La straziante tragedia che ha colpito questa città - si legge sulla pagina social del Comune di Lavagna, dove l'escursionista viveva - rende inutile qualsiasi parola per cui non possiamo che unirci al disumano dolore della mamma, accompagnandola nella preghiera”.