Discesa in doppia @Damiano Levati
I tre cugini @Damiano Levati
In apertura @Damiano Levati
La linea della nuova via @F. CazzanelliIl 18 agosto, allo Scudo del Pic Tyndall (4241 metri) della parete sud del Cervino, François Cazzanelli, Michele Cazzanelli e Stefano Stradelli hanno finito di aprire Il Nodo Infinito. La via è lunga 480 metri e supera difficoltà fino a 7b max, con 6c obbligatorio.
Sono stati necessari tre giorni per l'apertura, in due sessioni. Le tre guide alpine erano quasi riuscite a terminare la via tra l'8 e il 9 agosto, ma l'ultimo tiro, completamente bagnato, li ha costretti alla tirata. Sono poi tornati il 18 agosto per completare l'opera, raggiungendo la Cresta de Amicis prima di scendere in doppia. "È sempre difficile raccontare le avventure sul Cervino. Le emozioni sono talmente forti che si fatica a metterle in ordine e questa volta ancora di più - ha spiegato François sui suoi social-. È stato semplicemente splendido passare tre giorni con i miei cugini sulla nostra montagna facendo ciò che più amiamo (...). Il nome che abbiamo scelto ha un significato molto particolare. Il simbolo del nodo infinito è una potente rappresentazione di eterna interconnessione, crescita spirituale, armonia cosmica e buon auspicio. Per noi tre rappresenta la grande fratellanza che ci unisce. Quest’anno ricorrono i 160 anni della prima salita del Cervino e della fondazione della società delle guide del Cervino, di cui tutti e tre facciamo orgogliosamente parte. Ci piace immaginare che questo simbolo rispecchi il forte legame che da 160 anni unisce le Guide del Cervino con la loro montagna. Sono passati tanti anni ma lo spirito con il quale le Guide vivono su questa montagna è rimasto immutato e speriamo rimanga tale per le generazioni avvenire".
Abbiamo chiamato François per farci raccontare qualcosa di più sulla via. "I miei cugini quest'anno hanno fatto il passaggio da aspiranti a guide alpine, volevamo fare una cosa tutti insieme, per celebrare un momento che è molto significativo. In famiglia attualmente in attività siamo in cinque e no, io non sono più quello più giovane". Il tempo ha consegnato a François una posizione diversa anche in famiglia, una famiglia che da sempre ha legato il proprio destino a quello del Cervino. "Abbiamo aperto questa via nel cuore della sud, una parete importante, un luogo severo. Lì ci sono tutti gli ingredienti per una grande avventura, non si tratta solo di scalare. Devi essere alpinista nel vero senso della parola. L'avvicinamento è con picche e ramponi, ci sono tratti a corda corta, le doppie sono complicate a tratti perché la parete strapiomba, anche una ritirata non è scontata".
Il Nodo infinito sale una porzione di parete intonsa, tra la via Innocenzo Menabreaz (Hervé Barmasse e Patrick Poletto, 2000) a sinistra e la diretta allo scudo, completata da Cazzanelli a più riprese con diversi soci nel 2018, a destra. "La nuova via è di 11 tiri. Dove si può si protegge a friend o comunque a protezioni veloci, dove la roccia è più compatta abbiamo messo spit, così come per le soste. Il Cervino non è famoso per la roccia bella, ma in questo caso è di una qualità rara. L'arrampicata in via è completa, di grande soddisfazione: passi dalle placche alle fessure, allo strapiombo. Siamo davvero felici per questa realizzazione".