Domani, venerdì 29 novembre, alle ore 20.30 sarà proiettato alla sala Filarmonica di Rovereto "Regno di Pietra" un filmato di Giuliano Stenghel, scomparso il 14 agosto di 4 anni fa in Sardegna mentre arrampicava nella "sua" Tavolara. L'iniziativa è stata organizzata con l'associazione Serenella ODV, di cui Luciano è stato fondatore e instancabile sostenitore. La serata sarà presentata da Matteo Bertolotti e interverranno Alessandro Baldessarini, Mauro Bolognani, Giampaolo Calzà, Franco Nicolini, Luca Pilati e Giorgio Vaccari.
Il Regno di pietra è stato presentato al Trento Film Festival nel 2020 e racconta proprio Tavolara, isola di straordinaria bellezza che era diventata uno dei luoghi del cuore di Stenghel, che su quella roccia aveva aperto numerose vie e portato ad arrampicare tanti dei suoi amici. Il filmato si apre con l'intervista al mitico Tonino Bertoleoni, attuale "Re di Tavolara" (la leggenda narra che il re Carlo Alberto nel 1836 investì il capofamiglia Giuseppe del titolo), una dichiarazione d'amore per un'isola amica degli alpinisti. Proseguendo nel filmato si possono sentire le voci di Nicolini e dello stesso Stenghel. Sten lascia intendere chiaramente la propria natura, che lo ha accompagnato fino alla conclusione della sua avventura terrena. "Me lo chiedo anche io: ma perché non faccio il nonno, come fanno tanti che sono lì tranquilli, ma perché siamo fatti così noi alpinisti? Io non so perché mi sono lasciato sedurre da questa passione, non so spiegarlo. È come chiedere a un innamorato perché è innamorato, non saprà dirvelo il perché". Nel filmato però - che non vogliamo spoilerare a chi non lo ha ancora visto- le risposte emergono dalle immagini e dalle emozioni che traspaiono, portando lo spettatore a entrare un passo alla volta nel regno di pietra.
Giuliano Stenghel, per gli amici Sten, è stato un grande alpinista, detto anche Il maestro del friabile per la sua capacità di salire su terreni difficili e con protezioni scarse e precarie. Diventato istruttore di alpinismo nel 1978 (e poi istruttore emerito del CAI), ha conseguito poi la qualifica di guida alpina. Oltre alla ripetizioni di itinerari di grande difficoltà, Stenghel ha aperto più di 200 vie, tra le quali la via del calice con Graziano Maffei sulla sud della Torre Innerkofler (Sassolungo), la via del missile sul primo pilastro del Casale (Valle del Sarca) con Alessandro Baldessarini e la Stenghel (con Valentino Chini) sulla Torre d'Ambiez. Nel 1998 ha fondato l'associazione Serenella, che porta il nome della prima moglie, prematuramente scomparsa. L'associazione ha all'attivo moltissimi progetti di solidarietà in tutto il mondo, dedicati all'aiuto dei minori e delle famiglie più bisognose.