Rifugio V. Sebastiani - Foto Tatiana Marras
La pagina dedicata al rifugio sul sito www.stazioni.meteoproject.it
Rifugio V. Sebastiani - Foto Tatiana Marras
Rifugio V. Sebastiani - Foto Tatiana Marras
Rifugio V. Sebastiani - Foto Tatiana Marras
Foto Gabriele Francia
Foto Gabriele Francia“Cari amici, il Rifugio Vincenzo Sebastiani entra ufficialmente a far parte del progetto nazionale del CAI - CNR ‘Rifugi Sentinella del Clima e dell’Ambiente’”.
È con entusiasmo che Eleonora Saggioro, da anni al timone del Rifugio Vincenzo Sebastiani, incastonato tra le vette del Parco Naturale Regionale Sirente Velino, in Abruzzo, annuncia l’entrata della struttura nella rete dei Rifugi Sentinella. Una iniziativa, avviata nell’inverno del 2019, per la precisione l’11 dicembre 2019, in occasione della Giornata Mondiale della Montagna, a seguito di un accordo quadro definito tra il Club Alpino Italiano (CAI) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Obiettivo congiunto è la creazione di una rete di monitoraggio meteo-climatico, che utilizza i rifugi del CAI e gli osservatori del CNR per raccogliere dati sull'ambiente e il clima in montagna, con l'obiettivo di studiare gli effetti dei cambiamenti climatici in queste aree particolarmente sensibili.
Una nuova stazione meteo a 2.102 metri
Il Rifugio, situato a una quota di 2.102 metri di altitudine, nel cuore del massiccio del Sirente-Velino e di proprietà della sezione di Roma del CAI, è ora dotato di una stazione meteorologica avanzata, equipaggiata anche di una webcam panoramica.
Dati e immagini, raccolti in tempo reale, sono fruibili sul sito www.stazioni.meteoproject.it. Sulla pagina dedicata al Rifugio, è possibile reperire dati relativi a temperatura dell’aria e temperatura percepita, velocità del vento, pressione atmosferica, umidità, dati di precipitazione, evapotraspirazione e irraggiamento.
Cliccando sulla “immagine webcam” è possibile salire in quota, senza sforzo alcuno, e ammirare il paesaggio in cui è immersa la struttura, i verdi pendii e le brulle creste del gruppo Velino-Sirente.
È inoltre presente, a fondo pagina, uno spazio dedicato al radar meteo, sempre utile da consultare prima di cimentarsi nella salita al rifugio.
Come evidenziato dalla rifugista, Eleonora Saggioro, la strumentazione installata nei giorni scorsi, non presenta una utilità esclusiva a fini scientifici, si tratta di “un importantissimo strumento sia per gli escursionisti che per la gestione”.
La Rete dei Rifugi Sentinella è ad oggi composta da oltre 20 rifugi CAI e 4 osservatori del CNR ma, ne è riprova il Sebastiani, il progetto è in espansione. La diffusione capillare sul territorio italiano di stazioni meteorologiche, in grado di raccogliere dati tra loro comparabili, fornirà enormi vantaggi per il monitoraggio del clima in alta quota.
L’elenco dei Rifugi dotati di stazioni meteo e lo stato di attività o inattività delle strumentazioni, è riportato sia sul sito del CNR che sul sito CAI, nelle rispettive sezioni dedicate alla Rete.
Un occhio in più sul Rifugio Sebastiani
Il Rifugio Vincenzo Sebastiani al Colletto di Pezza, è un punto di riferimento storico per gli escursionisti e gli alpinisti che frequentano il massiccio del Velino-Sirente. Inaugurato il 22 ottobre 1922, fu intitolato a Vincenzo Sebastiani, un giovane ingegnere e ufficiale del genio militare, appassionato di alpinismo e sci, caduto in combattimento nel 1917 durante la Prima Guerra Mondiale.
Nel corso della stagione estiva è aperto in maniera continua. Nel resto dell’anno, l’apertura, generalmente condotta nei weekend, è definita sulla base di eventuali prenotazioni ma, soprattutto, dalle condizioni meteo.
Nei mesi invernali, Eleonora provvede personalmente a tenere informati gli escursionisti delle condizioni presenti nella zona, meteorologiche e di innevamento, consigliando come (con gli sci, con le ciaspole, a piedi) e se salire al rifugio o restare a valle. “Portate o sci o ciaspole, alla domanda se si sale anche senza niente, la risposta è sì, più faticoso ma dipende sempre da chi lo fa, ovvio”, si legge tra i post dell’inverno 2025.
Nelle giornate di chiusura, resta sempre a disposizione il locale invernale. Come riportato al termine di ogni messaggio, condiviso sui social dalla rifugista: “Per aggiornamenti sulle condizioni e foto della salita rimandiamo al bollettino”.
Essenziale è associare alle parole di chi gestisce le strutture in quota, l’analisi dei dati forniti dai bollettini meteo, emessi a livello nazionale da enti quali l’Aeronautica Militare e la Protezione Civile, su scala Regionale dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) e Centri Funzionali Regionali.
La nuova stazione meteo ad alta tecnologia, con la sua webcam e i numerosi dati messi a disposizione della comunità, rappresenta in tal senso anche un valido supporto nelle attività di informazione e comunicazione del rifugio.