Il manifesto del Festival della Lessinia
Alcuni scatti dei film in gara - Foto Ufficio stampa FFDL
Conferenza Stampa di presentazione del Festival - Foto Ufficio stampa FFDL
Alcuni scatti dei film in gara - Foto Ufficio stampa FFDL
Conferenza Stampa di presentazione del Festival - Foto Ufficio stampa FFDL
Alcuni scatti dei film in gara - Foto Ufficio stampa FFDL
Conferenza Stampa di presentazione del Festival - Foto Ufficio stampa FFDL
Alcuni scatti dei film in gara - Foto Ufficio stampa FFDL
Conferenza Stampa di presentazione del Festival - Foto Ufficio stampa FFDL
Alcuni scatti dei film in gara - Foto Ufficio stampa FFDL
Disgelo - Bellini RobertoIl Film Festival della Lessinia, giunto alla sua 31ª edizione, si prepara a esplorare la vita e le tradizioni delle terre alte del mondo con un forte messaggio di pace. La rassegna cinematografica internazionale si terrà a Bosco Chiesanuova (Verona) dal 22 al 31 agosto 2025.
La presentazione ufficiale, avvenuta il 1° agosto, ha visto gli interventi di importanti figure istituzionali e artistiche, tra cui il presidente della Provincia di Verona Flavio Pasini, il sindaco di Bosco Chiesanuova Claudio Melotti, il presidente del Festival Renato Cremonesi e il direttore artistico Alessandro Anderloni. Obiettivo dell'edizione di quest'anno, come ha spiegato Anderloni, è rendere il festival “una finestra che si apre sul mondo".
“Abbiamo sentito il bisogno di legarci strettamente a ciò che sta accadendo nel mondo - dichiara il direttore artistico - . Non potevamo, come manifestazione culturale che ha l’obbligo di muovere il pensiero e di proporre riflessioni, non guardare allo scenario geopolitico mondiale. A partire da un messaggio: il Film Festival della Lessinia ripudia la guerra. Vogliamo dirlo in maniera forte, aderendo alla campagna di Emergency in difesa dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Non possiamo pensare che le montagne diventino luogo di conflitto quando sono state nella storia luogo di migrazione, di incontro e di scambio di civiltà. Il tema della pace è al centro della manifestazione e mai come quest’anno i film indagano tematiche geopolitiche fortissime. Andremo nella valle del Giordano, in Russia, in Siberia, nel Balcani e sull’Himalaya a raccontare storie di pace, non storie di guerra. Questo slogan è alla base di questa edizione: ripudiamo la guerra e tutto ciò che può provocare”
Anche il presidente Cremonesi ha evidenziato l'importanza del cinema come strumento per smuovere le coscienze e offrire visioni di pace. “Il Film Festival della Lessinia da sempre ha prestato attenzione al rapporto tra l’uomo e la montagna, poi si è allargato alle terre alte del mondo, con attenzione all’ambiente. Oggi c’è un’emergenza che è ancora più pressante di quella che riguarda il cambiamento climatico: la pace messa in discussione in diverse parti del mondo. In tutto questo il cinema ha un ruolo importante. È uno strumento di comunicazione che arriva direttamente al cuore delle persone, che è in grado di smuovere le coscienze e di far riflettere. Il Festival ha deciso di raccogliere questa sfida, per stimolare la riflessione e offrire visioni di pace".
In programma 86 film da 35 Paesi
La 31ª edizione del Film Festival della Lessinia invita il pubblico a riflettere sul tema del confine, da intendersi in senso geografico, ma anche come limite antropologico, culturale e spirituale. Il programma del festival affronta tematiche attuali e delicate: i diritti dei popoli, le migrazioni, il rapporto tra modernità e tradizione e le sfide climatiche. Il tutto si sviluppa in circa 100 eventi distribuiti in dieci giorni, che includono proiezioni al Teatro Vittoria, presentazioni di libri, tavole rotonde, escursioni e concerti.
Il cuore del festival è la selezione cinematografica, quest'anno composta da 86 film provenienti da 35 Paesi, tra cui 8 anteprime mondiali e 28 italiane. Tra le opere selezionate, spiccano film provenienti da cinematografie emergenti come Giordania, Palestina e Vietnam.
Il festival ospiterà figure di spicco del mondo della cultura, quali l'intellettuale e artista Moni Ovadia, il drammaturgo e attore Marco Paolini, ospite d'onore del festival e l'antropologo Marco Aime, che presenterà il suo libro “Confini. Realtà e invenzioni”, esplorando le molteplici sfaccettature di questo concetto.
Sono inoltre in programma alcuni eventi speciali. A cinquant'anni dalla morte di Emilio Lussu, un reading teatrale e musicale sarà dedicato al suo libro “Un anno sull'Altipiano”. Per celebrare il centenario della discesa nella Spulga della Preta, una mostra intitolata "Cento anni nell'abisso" offrirà percorsi multimediali e una discesa virtuale a 360° nel celebre abisso del Corno d'Aquilio. Al tema del confine saranno dedicate le mostre "Oltre i pascoli della Lessinia" di Manuel Panarotto, e "Gli alti Lessini nelle mappe settecentesche", un'esposizione dell'Archivio di Stato di Verona.
Un convegno e una mostra dedicati all'acqua e ai ghiacciai
In occasione dell'Anno Internazionale per la conservazione dei ghiacciai, il festival ospiterà inoltre un convegno e una mostra dedicati all'acqua e alla salvaguardia dei ghiacciai, promossi in collaborazione con il CAI.
Il convegno “Acqua: risorse, sfide e futuro”, si svolgerà sabato 23 agosto. L'incontro, organizzato dal CAI Veneto e dal suo Comitato Scientifico VFG e coordinato da Marco Cabbai, presidente del Comitato Scientifico VFG del CAI, vedrà la partecipazione di esperti e ricercatori, che si confronteranno sul ruolo cruciale dei ghiacciai come riserve d'acqua e sulla loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Sono previsti gli interventi di Cristian Ferrari, presidente della SAT, che illustrerà come il ritiro dei ghiacciai alpini stia compromettendo la disponibilità di acqua dolce; Monica Tolotti della Fondazione Edmund Mach, che affronterà il tema della fusione dei "rock glacier" e delle sue conseguenze sulla qualità dell'acqua potabile; Sara Pavan di ARPA Veneto, che presenterà le strategie per il monitoraggio delle risorse idriche e la gestione degli eventi meteorologici estremi; Antonio Massarutto dell’Università di Udine, che chiuderà il dibattito con una riflessione sull’"acqua del futuro" e sulla sua gestione sostenibile.
La mostra “Freeze the Future” sarà invece visitabile per tutta la durata del Festival, presso la sede della sezione CAI di Bosco Chiesanuova. Realizzata dalla SAT e allestita dal CAI Veneto, l'esposizione mette in luce l'importanza dei ghiacciai come serbatoi d'acqua dolce e, al contempo, come "custodi della memoria" del clima passato, sensibilizzando il pubblico sull'urgenza di proteggere i ghiacciai. Un vero e proprio appello all'azione per ridurre l'impatto sul clima e salvaguardare questi ecosistemi essenziali per le future generazioni.