"In cima a sé stessi": un libro sul lato umano dei miti della montagna

Venti storie brevi di grandi alpinisti, da Cassin a Bonatti, da Messner a Kurtyka. L’autore è il giornalista Antonio Panei, nipote della guida alpina Gigi Panei, nazionale di sci, allenatore negli anni ‘50 della selezione valdostana Asiva, morto sotto una valanga a Courmayeur nel 1967. Illustrazioni di Veronica Cristofoletti designer.
 

Imprese, trionfi, sconfitte e solitudini delle leggende dell'alpinismo, da Riccardo Cassin a Walter Bonatti, da Reinhold Messner a Woytek Kurtyka. Il lato umano dei miti della montagna nel libro del giornalista Antonio Panei, dal titolo “In cima a sé stessi”, appena pubblicato da La Bussola edizioni. 

Venti storie brevi per ripercorrere le vicende che hanno lasciato con il fiato sospeso gli appassionati della montagna e per tentare di tracciare il profilo psicologico dei protagonisti: la scalata di Alison Hargreaves con il figlio in grembo, il mistero della sparizione di Wanda Rutkiewicz, le arrampicate allucinogene di Jim Bridwell, le vertigini di Carlos Soria. 

Provengo da una famiglia di montanari abruzzesi - spiega l’autore -. Mio padre è stato un discesista; mio zio, Gigi Panei, fu compagno di cordata di Walter Bonatti sulla Sentinella Rossa, sul Grand Capucin e sul Cervino. Mi ha sempre incuriosito il lato psicologico, introspettivo, di chi si appresta a compiere una scalata. In questo libro vengono raccontate, in modo sintetico, le vicende dei grandi personaggi dell’alpinismo che hanno dato la vita per la montagna. Sono storie del cuore e dell’anima. Perché una volta saliti in vetta, come dice il titolo, si arriva anche in cima a sé stessi”. 

Antonio Panei è Consigliere di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio e nipote di Gigi Panei, guida alpina di Courmayeur, ex nazionale di sci con Zeno Colò, tecnico azzurro alle Universiadi del 1962, allenatore Asiva negli anni ‘50, morto sotto una valanga nel canalone della Cresta d’Arp nel 1967. 

Il libro è arricchito dalle illustrazioni realizzate dall'architetta e disegnatrice grafica Veronica Cristofoletti. Oltre alla rivisitazione, attraverso i giornali dell’epoca, di alcune storie molto note (la conquista del K2, il caso Vincendon-Henry, la tragedia del Freney e la prima invernale della Parete Nord del Cervino), nel libro ne vengono ricostruite altre poco conosciute al grande pubblico ma entrate di diritto nella storia dell’alpinismo e dell’esplorazione: la fallita spedizione italiana al monte Api; il dramma degli alpinisti di Hitler sull’Eiger; il rocambolesco viaggio al Polo Nord del giapponese più coraggioso del mondo, Naomi Uemura; le allucinazioni di Kurtyka e Schauer sulla Parete Lucente e l’incredibile capacità di sopravvivenza di Joe Simpson emerso dal fondo di un crepaccio del Siula Grande nel 1985.