Orso bruno - Foto di Marcel Langthim da Pixabay
Orso - Foto di Robert Balog da Pixabay
Primo piano di un orso bruno - Foto di Angela da Pixabay
Cucciolo di orso - Foto di Tapani Hellman da Pixabay
Orso bruno - Foto Pixabay
Primo piano di un orso bruno - Foto di Angela da PixabayNelle Alpi, la presenza dell'orso bruno è un argomento che negli ultimi anni ha dominato il dibattito pubblico, diventando simbolo delle complesse sfide della coesistenza tra uomo e fauna selvatica. Spesso al centro di accese discussioni, questa specie viene comunemente percepita in una luce negativa, soprattutto a causa delle crescenti difficoltà nella gestione del suo ritorno.
A differenza dell’orso marsicano, sottospecie endemica dell'Appennino centrale, l'orso bruno delle Alpi è spesso descritto come un animale più aggressivo, un timore amplificato da episodi di cronaca, talvolta con esiti infausti. Quanto sta incidendo la presenza dell’orso sul turismo, nel settore orientale delle Alpi?
La risposta arriva da un sondaggio condotto da Doxa per Trentino Marketing e viene sintetizzata dalla Provincia Autonoma di Trento come segue: “la presenza dell'orso in Trentino non influisce sulle scelte turistiche della maggioranza degli italiani.”
La figura dell’orso, tra fascino e indifferenza
I risultati dell'indagine, realizzata con una metodologia che unisce interviste web e telefoniche, sono stati presentati nel corso di una recente riunione del "Tavolo grandi carnivori", gruppo di lavoro che si occupa proprio di queste tematiche.
Andando ad analizzare nel dettaglio i dati raccolti, su un campione di oltre 2.000 persone tra i 18 e i 75 anni, è emerso che il 67% degli intervistati si è dichiarato indifferente alla sua presenza quando sceglie una meta di vacanza in Trentino. Ancor più interessante, il 20% ha affermato che la presenza dell’orso aumenta l’interesse verso la regione, mentre solo il 13% ha dichiarato che tale fattore diminuisce l’interesse.
Questi dati mostrano un quadro più sfumato di quanto si pensi. La percezione positiva aumenta ulteriormente se si guarda a chi sta già pianificando una vacanza in Trentino: in questo gruppo, la percentuale di chi vede l'orso come un valore aggiunto sale al 26%.
La Provincia Autonoma di Trento, nel diffondere i risultati del sondaggio, ha tenuto a evidenziare che la consapevolezza sui comportamenti da adottare in caso di incontro fortuito con un plantigrado, risulta diffusa soprattutto tra coloro che già conoscono il Trentino.
Partendo dai residenti, secondo una rilevazione effettuata su scala locale nel 2024, circa il 75% dichiarava di essere adeguatamente preparato a un incontro. Tra i giovani dai 18 ai 34 anni, la percentuale sale all’81%. Un dato che evidenzia il ruolo chiave delle campagne di sensibilizzazione.
Il nuovo sondaggio, riporta che circa il 48% di coloro che hanno visitato il Trentino negli ultimi 2 anni, si dichiara informato e consapevole di cosa fare e cosa non fare. Su scala nazionale, la percentuale di coloro che si ritengono idoneamente preparati a un incontro con l’orso, è pari al 31%.
Gli incidenti di cui tanto si è parlato sui media dunque, non influenzano le scelte? Circa la metà degli intervistati ha dichiarato di ricordare almeno un caso di attacco in Trentino. Percentuale che scende quanto più ci si allontana dall’area trentina e ci si abbassa di età.
Il sondaggio Doxa ha anche identificato i canali di informazione che gli italiani ritengono più utili per conoscere l'orso. Al primo posto ci sono la segnaletica e la cartellonistica (59%), seguite dai siti web dedicati e dalle App (49%) e dalle mappe con geolocalizzazione (46%). Questi dati mostrano che le iniziative già promosse dall'amministrazione provinciale sono considerate efficaci dalla popolazione, spingendo a un ulteriore rafforzamento di tali strumenti.
Dall'indagine emerge un netto cambiamento nella percezione del numero di orsi presenti sul territorio rispetto al passato. Oggi il 40% degli italiani li ritiene "numerosi", un dato in fortissima crescita rispetto al 7% registrato nel 2002, subito dopo l'avvio del progetto di reintroduzione. Questa percezione è ancora più marcata tra i visitatori recenti e i potenziali turisti, dove la quota supera il 50%. Nonostante ciò, la maggioranza degli intervistati (70%) ritiene che il numero degli orsi dovrebbe rimanere stabile, mentre il 15% vorrebbe una diminuzione e un altro 15% un aumento.
Infine, il sondaggio evidenzia una significativa differenza tra la percezione a livello locale e nazionale, soprattutto in merito alla responsabilità dell’orso per i danni. Mentre in Trentino quasi la metà degli intervistati attribuisce all'orso un ruolo rilevante nei danni ad alveari, coltivazioni e animali domestici, a livello nazionale le percentuali sono molto più basse. Questo scarto indica che la preoccupazione per i danni è direttamente proporzionale alla vicinanza al problema.