Italia K2: l'impresa raccontata come mai prima d’ora

Nel giorno dell’anniversario della prima salita del K2, scopri il podcast “Italia K2 – Racconto di una spedizione straordinaria”. Dieci episodi per ascoltare la storia attraverso lo sguardo poetico del cineoperatore Mario Fantin.
Mario Fantin alla cinepresa con il Mitre Peak sullo sfondo. Spedizione italiana al Karakorum – K2, 1954. © Autore ignoto @ copyright Museo Nazionale della Montagna

Oggi, 31 luglio, ricorre l’anniversario della prima salita del K2: era il 1954 quando Achille Compagnoni e Lino Lacedelli raggiunsero la vetta della seconda montagna più alta della Terra. Un’impresa nazionale e umana, che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’alpinismo.

Per celebrare questo anniversario, vi invitiamo ad ascoltare il podcast “Italia K2 - Racconto di una spedizione straordinaria”, scritto e diretto da Mauro Bartoli.

Si tratta di una serie in 10 episodi che racconta la storica spedizione CAI-CNR da un punto di vista inedito: quello del cine-operatore Mario Fantin, autore delle immagini che hanno documentato l’impresa e da cui nacque il film “Italia K2” di Marcello Baldi. La narrazione si basa sul suo taccuino originale, ritrovato di recente e pubblicato nel diario “K2 – Sogno vissuto” (CAI Edizioni 2024).

Fantin non è solo un testimone tecnico: attraverso i suoi appunti, le sue riflessioni, i suoi dubbi, seguiamo il percorso della spedizione da un’angolazione poetica e personale, tra fatiche estreme, ideali, tensioni, domande aperte.

Il podcast è arricchito dalle voci di grandi protagonisti dell’alpinismo contemporaneo: Kurt Diemberger, Reinhold Messner, Tamara Lunger, oltre a storici, studiosi e testimoni. Ogni episodio si chiude con una domanda che interpella l’ascoltatore: Cosa resta di ciò che viviamo?, Cosa ci spinge verso l’ignoto?, Noi, ci siamo mai spinti oltre l’impossibile?

Prodotto da Lab Film e Club Alpino Italiano, con il Museo Nazionale della Montagna di Torino e il sostegno del Gruppo Cassa Centrale – Credito Cooperativo Italiano, il podcast è un’opera curata nei dettagli: montaggio e sound design sono firmati da Lorenzo K. Stanzani.

 

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