Janja Garnbret alza ancora l'asticella: flash di "Pure dreaming" ad Arco

La scalatrice slovena si è concessa un po' di "svago" dopo il Rock Master e ha salito senza ginocchiere l'8c+/9a di Alfredo Webber a Massone

 

Reduce da un Rock Master in cui aveva vinto il Ko Boulder, Janja Garnbret aveva fatto sapere via social che si sarebbe potuta finalmente dedicare a qualche progetto outdoor, o più semplicemente a scalare lontano dalla plastica per un po'. Rimasta in zona ad Arco per qualche giorno, c'era da attendersi un qualche exploit dalla slovena, arrivato puntualmente e decisamente sopra le aspettative. O forse no, data la caratura dell'atleta.

 

A ogni modo, è bastata una visita a Massone e la due volte medagliata olimpica ha lasciato ancora una volta tutti di stucco, flashando Pure dreaming 8c+/9a, un tiro tracciato da Alfredo Webber al Policromuro nel 2017, liberato da Adam Ondra e ripetuto nel 2021 dallo stesso – allora- 52enne. La via ha una storia particolare e in un certo senso travagliata: inizialmente valutata 9a, è stato downgradata a 8c+ per chi ritiene che con le ginocchiere sia giusto riconsiderare le difficoltà e ha poi subito la rottura di una presa che ha sollevato ulteriormente i dubbi sul suo grado.

 

In attesa di ulteriori ripetizioni, la prestazione della 26enne ha comunque stupito scalatori e semplici appassionati. Di salita flash bisogna parlare ed è la stessa Janja che l'ha definita così in un breve commento sui suoi social: “Ho concluso le mie attività ad Arco flashando Pure dreaming 8c+? a Massone prima di tornare a casa. Ora mi concederò un po' di riposo prima dell'inizio della stagione su roccia”. Si tratta a ogni modo di una flash che tende quasi più all'on sight, come confermato dallo stesso Biorn Pohl, che l'ha immortalata durante la scalata. “A prescindere [dal grado che si vuole dare alla via, ndr], una cosa è certa: Janja avrà sia un flash che un onsight 9a a breve. E non sarà il suo limite, non ci siamo nemmeno vicini”. 

 

Janja avrà presto sia un flash che un on sight 9a. E non sarà il suo limite, non ci siamo nemmeno vicini”. 

 

A quanto pare Jania ha preso giusto qualche info sulla parte bassa dello strapiombo, scalando poi a modo proprio, ignorando sostanzialmente le beta ricevute, anche per via della sua diversa conformazione fisica.  Garnbret non ha utilizzato le ginocchiere e ha saltato il riposo di incastro, poi ha proseguito cambiando più volte metodo e rinviando anche nella parte dove la maggior parte dei climber salta due protezioni per salire più rapidamente. Insomma, al di là del fatto che è stata la stessa Jania a non dare troppo peso alla propria salita, è evidente che l'abbia affrontata in puro spirito “esplorativo”, ma con le capacità, una calma e una determinazione da vera “marziana” dell'arrampicata.

 

Il 2025 rischia a questo punto di diventare un anno di spessore per le salite a vista femminili. Pochi mesi fa abbiamo scritto infatti dell'on sight di Laura Rogora alle Gorges do Loup, in Francia, su Ultimate sacrifice, ora abbiamo Jania Garnbret che potrebbe avere alzato di nuovo l'asticella. La slovena a ogni modo non è nuova a exploit sul genere: nel 2021 ha salito a vista Fish eye a Oliana. Dieci anni fa, all'età di 16, aveva già flashato una via di 8c.