Jim Morrison
Jim morrison all'Everest. Foto Instagram Jim Morrison
Jim morrison e Jimmy Chin all'Everest. Foto Instagram Jim Morrison
Hilaree Nelson. Foto Instagram Jim Morrison
Il versante nord dell'Everest. Foto Instagram Jim MorrisonQuella di ieri è una data che resterà scolpita nella storia dello estremo: Jim Morrison è diventato il primo al mondo a discendere l’Everest per il couloir Hornbein. Un percorso tentato più volte, anche dallo stesso Morriso, ma mai riuscito a nessuno fino a oggi.
Morrison era tornato quest'anno, per la terza volta, con l'obiettivo di realizzare la prima discesa dell'Everest integrale per il versante nord. Sarebbe stato un tributo alla sua compagna Hilaree Nelson, scomparsa sul Manaslu nel 2022.
Partiti da campo 4 alle 6:00 del mattino del 15 ottobre (ora locale), Morrison e il suo team hanno raggiunto la vetta alle 12:45 locali. La pausa in vetta è durata poco, ma è stata particolarmente intensa. Secondo quanto raccontato Morrison ha disperso le ceneri di Hilaree nel cielo sottile dell’Himalaya, quindi ha iniziato a prepararsi per la discesa.
La discesa
Calzai gli sci Morrison ha impiegato quattro ore e cinque minuti per compiere 2760 metri di dislivello negativo, raggiungendo campo 1 (6088 metri) alle 19:45 locali. Durante questa parte della discesa con gli sci ha affrontato e superato con successo il difficile couloir Hornbein, con pendenze che oscillano fino a 50 gradi o oltre. Qui, in un tratto, dove la neve era sparsa su roccia nuda, Morrison ha dovuto togliersi gli sci e calarsi in corda doppia per circa 200 metri.
Quando finalmente Morrison ha toccato il ghiacciaio Rongbuk alla base della montagna, ha pianto: “Avevo rischiato così tanto, eppure ero vivo. Sembrava un tributo a Hilaree: qualcosa di cui lei sarebbe stata orgogliosa” sono state le sue prime dichiarazioni.
National Geographic, supporter del progetto, ha definito questo successo “la discesa più audace nella storia dello sci”. Non solo è la prima discesa del percorso Superdirect (che unisce il couloir Hornbein a quello Giapponese) sulla parete nord, ma rappresenta anche la prima discesa completa della parete nord dell’Everest.
Il coulori Hornbein
Il couloir Hornbein è famoso per la sua difficoltà: è una gola stretta e ripida, che comincia a circa 8000 metri, sotto la vetta, con gradienti medi iniziali di circa 47 gradi, che aumentano verso gli ultimi 100 metri fino a circa 60 gradi. In passato, tentativi di snowboard o sci in questa linea erano considerati quasi tabù. Marco Siffredi, nel 2002, tentò una discesa in snowboard ma scomparve nel nulla e il suo corpo non fu mai ritrovato.
Storicamente, il couloir prende il nome da Thomas Hornbein, che con l’alpinista Willi Unsoeld salì per la prima volta quel tragitto nel corso dell’epica spedizione americana del 1963. Da allora, pochi alpinisti hanno attraversato la linea.