Jirishanca, una nuova via dal "dream team" Gietl, Arnold e Huber

I tre alpinisti hanno salito la sud est del Seimila della cordillera dello Huayhuash in tre giorni, con due bivacchi in parete, superando difficoltà elevate. "Abbiamo trovato ottime condizioni" ha spiegato Simon
La linea di Kolibrì © FB Simon Gietl

Sullo Jirishanca (6125 metri) c'è una nuova via, aperta da Simon Gietl, Alexander Huber e Dani Arnold. È stato lo stesso alpinista altoatesino ha dare la notizia dell'apertura, al ritorno al campo base. Il "dream team" alpinistico ha completato la propria linea sul versante sud-est tra il 13 e il 15 luglio, scalando ben 1000 metri di muro verticale con difficoltà fino al grado 8, A2. Due i bivacchi in parete per l'affiatata cordata, che aveva da tempo fissato questo obiettivo, come ci ha raccontato lo stesso Huber questa primavera, quando ancora aveva dei dubbi sul proprio stato di forma, legato a un infortunio e a una condizione fisica non ottimale. 

Lo Jirishanca, una delle cime più alte della cordillera Huayhuash, è sempre stata una meta molto ambita: il primo a scalarla fu Toni Egger, nel 1957, con Siegfried Jungmair. Nel 2022 Vince Anderson e Josh Warthon avevano completato la Italian Route, un progetto battezzato Suerte da Stefano DeLuca, Paolo Stoppini e Alessandro Piccini nel 2003. La cordata italiana non era andata oltre la cresta, mentre gli americani erano arrivati in cima i tre giorni, più uno di discesa, con difficoltà fino a 5.13a, M7, WI6. La via di Gietl e soci invece, molto simile nella parte iniziale, diventa più diretta nel tratto centrale, dove sale verticalmente il muro di roccia, per poi sbucare in cresta solo in corrispondenza del secondo bivacco. "Ora possiamo guardarci indietro, ripensare a un periodo meraviglioso, ricco di momenti indimenticabili! Siamo stati una squadra fantastica in parete e al campo base! La fortuna è stata dalla nostra parte sotto ogni aspetto, siamo riusciti a sfruttare la finestra meteo favorevole e a realizzare i nostri progetti! Ora è tempo di tornare a casa" ha postato Gietl sui suoi social.

Jirishanca significa "il becco di ghiaccio del colibrì" e da qui probabilmente il nome che i tre alpinisti hanno attribuito alla bella linea sul Seimila peruviano.