K2
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Un'inedita immagine del K2 dal droneLa stagione estiva 2025 sul K2 si sta chiudendo senza nessuna vetta. Dopo settimane di attesa e incertezze, le spedizioni presenti hanno progressivamente abbandonato il campo base. Le cause? Temperature anomale e instabilità meteo hanno compromesso la stagione fin dalle prime settimane.
Con i suoi 8611 metri, il K2 è la seconda montagna più alta del mondo e anche una delle più difficili. Quest’anno, però, la sfida non è stata solo tecnica. Da fine giugno, caldo e temperature elevate hanno reso instabili i pendii esposti della via normale (lo Sperone Abruzzi), con continue scariche di sassi e ghiaccio. Le corde fisse, già difficili da installare, sono state più volte danneggiate o distrutte, rendendo vani i tentativi di progressione oltre campo 3.
Il 18 luglio c'è poi stata la grande valanga che ha travolto e ucciso l’alpinista pakistano Iftikhar Hussain a campo 1, coinvolgendo altri quattro alpinisti. Dopo questo evento, e con previsioni meteo sfavorevoli per l’ultima finestra utile, la maggior parte dei team (tra cui quelli guidati dalle agenzie Madison Mountaineering e Imagine Nepal) ha deciso di ritirarsi.
Alcuni degli alpinisti presenti al campo base hanno spiegato che "I rischi superavano ogni ragionevole margine di tolleranza”. Si chiude quindi così una stagione anomala? forse non troppo.
K2: le stagioni senza vetta
Non è la prima volta che il K2 respinge ogni tentativo. Dal 1954, anno della prima salita, si contano diverse stagioni senza alcuna vetta. Secondo i dati raccolti da The Himalayan Database e 8000ers.com, tra il 1986 e il 2003 il K2 ha registrato ben 13 stagioni consecutive senza successo, un dato che riflette l’oggettiva difficoltà della montagna.
In tempi più recenti, l’ultima stagione “fallimentare” era stata quella del 2021, interrotta da condizioni meteo similari a quelle di quest'anno. La stagione 2025 si aggiunge così a una lista di annate “bianche” che testimoniano, ancora una volta, come l’alpinismo himalayano resti profondamente legato a dinamiche che nessuna preparazione o logistica può controllare: quelle della natura.
Un K2 sempre più commerciale
La stagione appena conclusa pone anche domande sul modello attuale del K2, che sta diventando una montagna sempre più gettonata e ambita dalle spedizioni commerciali. Sta avvenendo, anche se con numeri per ora più ridotti, lo stesso fenomeno che è avvenuto all'Everest. L’afflusso crescente di spedizioni coordinate da agenzie internazionali ha portato più efficienza logistica, ma anche maggiori tensioni operative quando le finestre meteo si restringono. Senza contare i possibili problemi nella parte alta, dove esiste il concreto rischio di un affollamento potenzialmente mortale nella zona del Collo di Bottiglia.
Scopriremo cosa ci riserva il futuro, per quest’anno la montagna ha avuto l’ultima parola. Senza polemiche, senza proclami, ma con la consueta severità. Come spesso accade sul K2.