Un'inedita immagine del K2 dal drone © Daniel PezzaniSul K2, le cattive condizioni meteo hanno rallentato in modo significativo i lavori di preparazione delle vie, creando un clima di crescente dubbio tra gli alpinisti.
Il principale ostacolo? Le corde fisse, indispensabili per la maggior parte delle spedizioni commerciali, non sono ancora state installate oltre i 7200 metri sulla via dello Sperone degli Abruzzi, la più battuta sul K2. Il lavoro, affidato come di consueto ai team di Sherpa nepalesi e supportato da alpinisti pakistani, è stato ostacolato da giorni di pioggia, neve e vento forte, con condizioni che spesso si sono rivelate peggiori del previsto.
Mingma David Sherpa, a capo del gruppo dell'agenzia Elite Expedition, è stato bloccato per giorni al campo 1, mentre più in alto, i gruppi delle agenzie Imagine Nepal e Madison Mountaineering sono riusciti ad avanzare fino a poco sotto il campo 3, dove hanno dovuto fermarsi.
Ultimi giorni
Il tempo a disposizione si sta esaurendo. Se le previsioni si confermeranno, l’unica finestra meteo utile potrebbe aprirsi tra il 27 e il 30 luglio. Troppo tardi per molti, e comunque insufficiente per scaglionare i tentativi di vetta: è probabile che tutti i presenti proveranno la salita nello stesso momento, aumentando i rischi.
Chi tenta la salita senza ossigeno, come il francese Serge Hardy, si trova davanti a scelte difficili. Nonostante due rotazioni fino a 7000 metri, l’acclimatazione potrebbe non essere sufficiente per affrontare un tentativo in sicurezza. “Senza una notte al Campo 3 e un adeguato recupero, sarà davvero complicato” ha ammesso.
Nel frattempo il Campo Base si sta lentamente svuotando: c’è chi rinuncia, e chi invece resta, pronto a sfruttare anche un’ultima possibilità.