Kosovo: il CAI alla scoperta della Via Dinarica

Un gruppo del CAI Pisa e Livorno ha esplorato la Via Dinarica in Kosovo, promuovendo il turismo sostenibile e rafforzando legami culturali attraverso un accordo di collaborazione con il club locale Gjeravica.

di Alessio Piccioli

Un’escursionista del gruppo CAI attraversa i panorami incontaminati della Via Dinarica, circondata da montagne e cieli aperti. © Alessio Piccioli

Si è appena concluso un emozionante trekking lungo la Via Dinarica in Kosovo, un itinerario percorso da venti soci del Club Alpino Italiano, provenienti dalle sezioni di Pisa e Livorno e dalle città di Pontedera e Castelnuovo Garfagnana. Il gruppo, guidato da Andrea del Sarto, Massimo Tuccoli e Alessio Piccioli, insieme alla giovane guida kosovara Bardhosh Morina del club Gjeravica di Peja, ha coperto quattro tappe del tratto kosovaro della Via Dinarica, spostandosi dal villaggio di Leqinat fino a Gropa Erenikut. Il percorso ha coperto circa 60 chilometri e 3200 metri di dislivello.

Favoriti da un meteo ideale con giornate soleggiate e cieli limpidi, i partecipanti hanno potuto godere appieno dei panorami montani di questa affascinante regione. L’ultima tappa ha portato alcuni membri del gruppo fino alla cima del Gjeravica, la vetta più alta del Kosovo, con una vista mozzafiato sulla valle circostante.

 

La Via Dinarica

Le quattro tappe percorse fanno parte di un percorso più esteso di 13 tappe, recentemente valorizzato grazie al progetto di cooperazione internazionale NaturKosovo. Promosso da AICS Tirana e dall’Ambasciata d’Italia a Pristina, in collaborazione con enti come Volontari nel Mondo RTM, CELIM Milano e il CAI, il progetto mira a favorire uno sviluppo turistico sostenibile del Kosovo. NaturKosovo promuove la Via Dinarica come risorsa culturale, storica e naturale, con l’obiettivo di creare opportunità di lavoro per le comunità locali e supportare le istituzioni nella gestione del turismo.

La visita si è conclusa con un incontro ufficiale tra le sezioni CAI di Pisa e Livorno e il club alpino locale Gjeravica di Peja. Alla cerimonia di firma del Memorandum of Understanding (MoU) erano presenti i venti partecipanti, insieme a rappresentanti delle istituzioni locali e figure chiave delle due organizzazioni. Andrea Fioretti, rappresentante del consiglio direttivo della Sezione di Pisa, ha dichiarato: “Questo accordo rafforza il legame tra le nostre comunità e promuove un turismo responsabile nei territori montani del Kosovo”. Massimo Tuccoli, Vicepresidente della Sezione di Livorno e Presidente Nazionale della Commissione Nazionale di Escursionismo (CCE), ha aggiunto: “La Via Dinarica è un esempio di come la montagna possa unire culture e creare ponti di pace tra i popoli”. Alessio Piccioli, ex Presidente della Sezione di Pisa e Presidente Nazionale della Struttura Operativa Sentieri e Cartografia del CAI (SOSEC), ha sottolineato: “Siamo qui per costruire una rete escursionistica internazionale che valorizzi il patrimonio naturale e culturale del Kosovo”. Arianit Nikqi, Presidente della Federazione Kosovara di Alpinismo, ha commentato: “Questa collaborazione rappresenta un’opportunità unica per promuovere il turismo montano e le attività all’aria aperta nel nostro Paese”. Zejnullah Luta, Presidente del Club Gjeravica, ha aggiunto: “Siamo felici di accogliere i nostri amici italiani e di avviare una collaborazione che porterà benefici a entrambe le parti”. Le autorità di Peja erano rappresentate da Xhenet Syka, Assessore alla gioventù e allo sport, che ha dichiarato: “Il sostegno ai giovani nei progetti di turismo sostenibile è una priorità per noi, e questa partnership ne è una prova concreta”. Nasret Hajrizi, Assessore all’economia e allo sviluppo, ha concluso: “Il turismo sostenibile è una chiave per lo sviluppo economico della regione, e questo accordo con il CAI contribuirà a raggiungere i nostri obiettivi”. 

Al termine dell’incontro, a ciascun partecipante è stato consegnato un dono simbolico: una piccozza di legno personalizzata, a ricordo di questa esperienza di amicizia e collaborazione interculturale. Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo verso una montagna che unisce e abbatte confini, con l’obiettivo di coinvolgere sempre più giovani nelle future attività di escursionismo internazionale.