L'allarme di Legambiente sul ghiacciaio dell'Aletsch: un gigante che scompare nel silenzio

“Un oceano di ghiaccio in forte sofferenza, annerito ai lati e in regressione", è così che Legambiente descrive il ghiacciaio dell’Aletsch, protagonista della tappa svizzera della Carovana dei Ghiacciai 2025. Il ghiacciaio più grande delle Alpi, secondo i modelli previsionali, potrebbe più che dimezzarsi in lunghezza entro il 2100.

“Un oceano di ghiaccio in forte sofferenza, annerito ai lati e in regressione, nonostante le ultime nevicate di luglio", è così che Legambiente, nello stilare il bilancio della tappa svizzera della Carovana dei ghiacciai 2025, descrive il ghiacciaio dell’Aletsch

Il ghiacciaio più grande delle Alpi, lungo oltre 20 km, evidenzia sempre più il suo stato di sofferenza, in conseguenza del riscaldamento climatico. Tra il 2000 e il 2023, la sua massa si è ridotta in media di 40 metri all'anno, con una notevole perdita di spessore, soprattutto nella zona della lingua terminale.

Sulle Alpi svizzere, secondo i dati forniti dal Servizio Climatico Federale Svizzero, le temperature dall’epoca pre-industriale ad oggi sono incrementate di 2,9°C, circa il doppio della media globale. 

Sulla base dei modelli previsionali RCP8.5, utilizzati dall'IPCC (Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico), se il riscaldamento continuerà a questo ritmo, entro il 2100 il ghiacciaio vedrà la sua lunghezza più che dimezzata e resteranno solo poche placche di ghiaccio alle quote più elevate. 

“Il gigante bianco è sempre più fragile – il commento di Legambiente - . Fusione del ghiacciaio e instabilità della montagna vanno di pari passo”. Un allarme che si accompagna all’invito all’azione.Servono più politiche internazionali di adattamento e mitigazione, un monitoraggio europeo su criosfera e una governance europea dei ghiacciai”.

 

Un gigante che scompare nel silenzio

“Vengono i brividi al pensiero che una meraviglia naturale unica come l’Aletsch possa scomparire, nel silenzio più totale, nel giro di pochi decenni”,  ha dichiarato Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di CIPRA ITALIA, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati raccolti sull'Aletsch, svolta a Briga, in Svizzera, mercoledì 20 agosto. 

Questi straordinari patrimoni della natura, troppo spesso relegati a “periferie” geografiche, nell’Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai dovrebbero diventare il centro simbolico e strategico di una nuova politica europea - sottolinea Bonardo - . Le Alpi, i Pirenei, i Carpazi, le Highlands scozzesi, i ghiacciai norvegesi… non sono soltanto luoghi da proteggere, ma territori da cui può nascere una nuova governance climatica multilivello, fondata sulla prossimità ai territori, sulla co-produzione delle conoscenze e sull’integrazione delle dimensioni scientifiche, culturali e politiche. È questo l’appello contenuto nel Manifesto per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse, che oggi rilanciamo dall’Aletsch, uno dei simboli più alti e luminosi di questo mondo fragile e prezioso.”

Nel corso della conferenza stampa, Marco Giardino, vicepresidente della Fondazione Glaciologia Italiana e docente di Geografia fisica e Geomorfologia dell’Università di Torino, ha evidenziato come la fragilità del ghiacciaio stia influenzando anche la stabilità dei versanti. Preoccupa la presenza, nei versanti soprastanti il ghiacciaio, di morene instabili, fratture aperte e deformazioni attive.

“La diminuzione progressiva del volume di questo ghiacciaio ha attivato una serie di deformazioni sul versante sinistro della valle: fratture con dimensione crescente verso il basso e con velocità di evoluzione che si è incrementata nel tempo, fino a generare frane di volume crescente, come dimostrano i dati degli ultimi 60 anni raccolti del Politecnico Federale di Zurigo”, ha dettagliato Giardino. 

“Solo attraverso uno studio rigoroso delle relazioni fra riscaldamento climatico e instabilità naturali – ha aggiunto l’esperto - è possibile prevedere l’evoluzione dell’ambiente alpino e pianificare una migliore gestione del patrimonio naturale e del territorio.”

La visita all’Aletsch è stata accompagnata da un flash mob, condotto di fronte al villaggio di Blatten, nel Canton vallese, balzato alle cronache nei mesi scorsi per essere stato travolto dal crollo del ghiacciaio di Birch. Il paese è stato evacuato nei tempi giusti, nove giorni prima del crollo, grazie ai monitoraggi del ghiacciaio e relativi rischi naturali, condotti da anni dal servizio cantonale.