L'orsa NitaIl 23 gennaio 2025 si è spenta Nita, l'orsa che ha vissuto gli ultimi anni della sua vita nel Centro Natura di Pescasseroli, in Abruzzo. Arrivata in Italia nel 2020 dalla Lituania, insieme ai suoi compagni Greta e Brumo, Nita era stata salvata da una vita di prigionia. Con la sua scomparsa, solo Brumo resta a raccontare la loro storia.
Per anni, Nita ha vissuto tra le sbarre di un circo, privata della possibilità di esprimere il suo istinto naturale. Rinchiusa in spazi angusti, il suo destino sembrava segnato. Nel 2020, grazie all'intervento dell'Associazione "Salviamo gli Orsi della Luna" e alla collaborazione con il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e la Fondazione Capellino, la sua vita ha avuto una svolta.
Nel Centro Natura di Pescasseroli ha trovato un rifugio più adeguato, con spazi aperti, alberi e una vasca d’acqua dove potersi rinfrescare, lontano dalle privazioni del passato.
Gli anni di serenità a Pescasseroli
Nonostante non appartenesse alla specie degli orsi bruni marsicani, Nita ha lasciato il segno nel cuore di chi l'ha conosciuta. Nel nuovo ambiente, ha condiviso il suo spazio con Greta e Brumo, riuscendo persino a scavarsi una tana, poi migliorata dagli operatori del Parco per garantirle maggiore sicurezza. La sua storia ha offerto ai visitatori un’occasione per conoscere meglio questi animali e riflettere sul valore della libertà per ogni creatura.
Prima di annunciare ufficialmente la sua morte, il Parco Nazionale ha atteso i risultati delle analisi condotte dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise. L'autopsia ha rivelato un quadro clinico compromesso da pleurite siero-fibrinosa, ipertrofia ventricolare sinistra ed epatite, che hanno portato a una grave insufficienza epatica. Nei giorni precedenti, Nita aveva mostrato segni di stanchezza e ridotta mobilità, chiari sintomi del suo peggioramento.
"Nita non era un orso bruno marsicano, ma era comunque un orso, e la sua presenza con noi è stata un’esperienza indimenticabile. Ha permesso a noi e ai visitatori di osservare da vicino il fascino e la somiglianza tra gli orsi e gli esseri umani", ha scritto il Parco nel messaggio di commiato.