08.05.2023 - - - escursionismo
La 27esima edizione del Premio SAT
di Redazione CAI Quest’anno la giuria ha premiato l’alpinista Roberto Mazzilis, lo storico Roberto Mantovani e l’agronomo solidale Gianni Rigoni Stern
Lo scorso venerdì 5 maggio, si è tenuta la ventisettesima edizione del premio SAT. Un appuntamento importante e atteso, un riconoscimento ambito perché rivolto a coloro che si sono distinti nel tempo in tre categorie: produzione scientifica e letteraria, attività sociale e attività alpinistica.
Quest’anno, in particolare, la giuria del Premio SAT, composta da: Claudio Bassetti, presidente di giuria; la presidente SAT, Anna Facchini; l’alpinista Palma Baldo; il consigliere SAT e CAI Carlo Ancona; il direttore del bollettino SAT, Marco Benedetti; Ugo Scorza, presidente della sezione di Trento - ha premiato l’alpinista Roberto Mazzilis; lo storico Roberto Mantovani; l’agronomo solidale Gianni Rigoni Stern.
Le motivazioni
Roberto Mazzilis «Roberto le Alpi Carniche e le Alpi Giulie sono un tutt’uno. Di lui parlano le pareti inesplorate delle Carniche che ha iniziato a scoprire verso la fine degli anni '70, in compagnia del fuoriclasse Lomasti (scomparso troppo presto in una solitaria), e le circa cinquecento vie di sesto/settimo/ottavo grado tracciate su di esse».
Roberto Mantovani «è stato definito “anima strutturale della cultura della montagna” nelle pagine della rivista “montagne 360”, alla quale ha da sempre collaborato e che quest’anno ha chiuso la propria esperienza. Nelle pagine del suo lavoro ha sempre introdotto passione, competenza, discrezione, solidità nelle concezioni e prese di posizione».
Gianni Rigoni Stern «Ero in pensione, avevo tempo e allora mi sono detto potrei dare una mano.” Poche semplici parole che contengono la dimensione di chi sente forte la spinta nel mettersi a disposizione degli altri. Senza clamori, senza annunci, con la concretezza della gente di montagna. Per Gianni Rigoni Stern questa dimensione è sentita come dovere sociale, come impellenza, come imperativo morale, come profonda, intensa, partecipe, pratica vicinanza a persone in gravissima difficoltà».
A consegnare il Premio: la presidente SAT, Anna Facchini; il presidente del Trento Film Festival, Mauro Leveghi; il sindaco di Trento, Franco Ianeselli. Anna Facchini ha poi portato i saluti del Presidente generale del Club alino italiano, Antonio Montani: «Il premio della Società alpinisti tridentini è un importante riconoscimento a quelle figure che incarnano la straordinaria cultura delle Terre alte. Un riconoscimento che rappresenta un punto di riferimento per coloro che vivono la montagna a 360 gradi. Uno spirito incarnato anche dal Club alpino italiano, che condivide appieno i valori culturali di difesa dell’ambiente montano, di espressione dell’alpinismo di ricerca e del volontariato».
«Credo che alla mia età continuare ad arrampicare a certi livelli, che per me rappresentano gioia di vivere e gratificazione, rispettando con coerenza, anche con discapito personale, un rapporto leale tra uomo e natura, o meglio tra scalatore e parete, sia un buon esempio da trasmettere ai giovani», ha detto l’alpinista Roberto Mazzilis. «Il ruolo dello storico – ha ricordato Mantovani – è quello di mettere in ordine le cose senza l’urgenza del presente. Dare una prospettiva senza tempo, o meglio amplificando il tempo, significa guardare all’esperienza”. “Sono estremamente contento e fiero di questo riconoscimento per il mio progetto di aiuto alla popolazione rurale di Srebrenica e Milici» ha detto Rigoni Stern.