Il rifugio in una foto storicaUna nuova vita per la Capanna del Sasseto. Dopo anni di silenzio e degrado, il piccolo rifugio situato nel cuore del Parco Regionale del Corno alle Scale si prepara a tornare a essere un punto di riferimento per escursionisti e appassionati di montagna. A promuovere il progetto di recupero è la sezione CAI Alto Appennino Bolognese di Porretta Terme, che con un appello accorato invita soci, camminatori e amanti della natura a contribuire alla rinascita di questa storica struttura.
“Il Rifugio del Sasseto ha accolto soci e amici per anni, e vogliamo farlo risplendere di nuovo. Questo gioiello immerso nel Parco del Corno alle Scale, tra le valli del Dardagna e del Silla, merita di essere preservato” spiegano. “Con una gestione più moderna e attenta, tornerà a essere un rifugio sicuro, dove tutti potranno godere della quiete del Baggioledo. Ristruttureremo il tetto e gli intonaci, ma abbiamo bisogno di nuovi infissi per renderlo fruibile. In futuro sostituiremo gli arredi interni, installeremo un serbatoio per l’acqua, un pannello fotovoltaico per l’illuminazione e un sistema di apertura con codice, oltre a sostituire tavoli e panche esterni”.
Un rifugio tra le valli del Baggioledo
Immersa nella valle del Baggioledo, una delle più incontaminate del Parco del Corno alle Scale, la Capanna del Sasseto sorge nei pressi del Passo dello Strofinatoio, lungo i sentieri che conducono al Monte Gennaio e alla valle del Silla. Una posizione strategica e affascinante, scelta da molti come tappa intermedia o punto di sosta per escursioni giornaliere e traversate.
Negli anni, il rifugio ha offerto riparo e ristoro a centinaia di escursionisti. Ma il tempo e le intemperie hanno avuto il sopravvento. Le condizioni della capanna, oggi, non permettono più un utilizzo sicuro né dignitoso.
Di proprietà della Regione Emilia-Romagna nel 1991 la Capanna del Sassetto viene affidata al CAI di Bologna, il quale a sua volta la sub-concesse alla sottosezione ora diventata Sezione autonoma. Per molti anni, grazie all’impegno esclusivo di volontari, si riuscì a mantenerla operativa, anche affrontando interventi straordinari come la sostituzione del tetto in lamiera dopo violente raffiche di vento.
La svolta arriva poi nel 2022, quando la Regione Emilia-Romagna rinnova la concessione al CAI per nove anni, una durata sufficiente per giustificare gli investimenti necessari. Nel 2024, un ulteriore passo avanti: grazie alla collaborazione con la Sezione CAI di Bologna e i gestori del Rifugio Duca degli Abruzzi al Lago Scaffaiolo, è stata ottenuta la concessione dell’uso della sorgente del Sasseto da parte di ARPAE, un elemento indispensabile per rendere nuovamente operativa la struttura.
Con le risorse attuali, i volontari sono pronti a rimettere in sesto la struttura portante del rifugio, intervenendo su tetto e murature. Ma per renderla fruibile in ogni stagione, è necessario acquistare gli infissi, l’allestimento degli interni, installare pannelli solari e sistemi per la gestione autonoma dell’acqua e dell’energia. L’obiettivo non è solo restituire un riparo a chi percorre questi sentieri, ma anche tutelare un ambiente naturale di valore, offrire un punto di appoggio per le attività escursionistiche e un luogo dove riscoprire il silenzio e la bellezza della montagna lontano dai circuiti turistici affollati.
Per queste ragioni è stato lanciato un crowdfunding che sta riscuotendo un notevole successo in rete. Il sostegno concreto a un'iniziativa che rappresenta un esempio concreto di attivismo civico e amore per il territorio. Non è solo un progetto di ristrutturazione, ma un’occasione per ricostruire una comunità attorno ai valori della condivisione, del rispetto per l’ambiente e della cura dei luoghi.