Veduta del Monte Catria
Il Monte Catria dal Monte Carpegna
Nubi in avvicinamento - Foto Tatiana Marras
La sezione meridionale dei Monti Sibillini da Pian Grande.
Pizzo del Diavolo - Monti Sibillini
Il Parco dei Monti Sibillini con uno dei suoi borghi
Escursionisti in cammino all'interno del parcoL’incontro nasce dalla consapevolezza che l’escursionismo, nella tradizione del Club Alpino Italiano, è molto più che pratica sportiva: è un arricchimento interiore, un’occasione di osservazione e di crescita culturale, un impegno civile che restituisce valore ai territori e alle comunità. Su questa filosofia si innesta la funzione del recupero e della valorizzazione della rete sentieristica, spesso coincidente con gli antichi percorsi di collegamento tra borghi e vallate, che oggi tornano a essere infrastrutture di conoscenza e di turismo sostenibile.
Il programma prevede, alle 9.15, i saluti istituzionali di Natalia Grilli, vicesindaco di Cantiano, Giuseppe Paolini, presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Fabio Duro, presidente GR CAI Marche, Simone Clini, presidente della Sezione CAI Pesaro “Lino Liuti”, e Lorenzo Monelli, consigliere centrale CAI dell’area CMI.
Dalle 10.00 inizieranno i lavori del convegno, introdotti da Antonio Mezzino, Past President della Sezione CAI Pesaro. Seguiranno gli interventi di Sabrina Lucatelli, direttrice di Riabitare l’Italia, Giampero Lupatelli, presidente di CAIRE, Franco Sotte, docente di Economia Agraria, e Riccardo Santolini, docente di Ecologia.
Dopo la pausa, alle 11.45, si parlerà di catasto digitale dei sentieri, pianificazione territoriale e ruolo della rete escursionistica per il turismo consapevole, con gli interventi di Marco Barbieri, cartografo della Struttura Operativa Sentieri e Cartografia del CAI, Marcello Nardoni, vicepresidente GR CAI Marche, Domenico Fucili, direttore del GAL Montefeltro Sviluppo, e Andrea Pellegrini, guida ambientale escursionistica.
La giornata si concluderà alle 13.00, con un pranzo-buffet presso il Birrificio del Catria.
Il Convegno-Riflessione affronterà tre assi fondamentali: conoscenza approfondita del territorio, sviluppo di una tutela attiva e presidio, valorizzazione sostenibile. Un’occasione per riaffermare l’impegno del CAI e delle comunità locali nel ridare centralità alle aree interne appenniniche, rendendole protagoniste di un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità e sulla qualità della vita.