La Strada dei Lombardi

Narciso in fiore al Passo Ospedalaccio © Francesco Falsi

Questo itinerario permette di conoscere le differenti facce della Lunigiana orientale: il severo e impegnativo tratto che conduce alla Sella della Nuda contrasta infatti con l’accogliente castagneto attraversato dalla Strada dei Lombardi e con le distese erbose del Passo dell’Ospedalaccio, mentre i ventosi e panoramici crinali si alternano a fitte faggete. L’itinerario è da affrontare soltanto in caso di ottima visibilità e in assenza di neve o ghiaccio al suolo e comunque, nella prima parte, resta anche in estate un percorso per escursionisti esperti abituati a muoversi in ambienti non “addomesticati”.

Da Sassalbo si segue la strada asfaltata che collega il paese alla SS 63 del Passo del Cerreto. Raggiunta la statale la si costeggia in direzione del valico (attenzione), fino a incontrare l’attacco del sentiero 94. Inoltrandosi in bosco si guadagna rapidamente quota fino a giungere al limite superiore della vegetazione arborea. Un lungo tornante consente di raggiungere un piccolo ricovero in pietra ormai in prossimità della dorsale de La Tesa. Mantenendosi poco a sud del filo di cresta si compie un lungo traverso, su terreno a tratti scomodo ma facile. Un più delicato traverso su erba (segnavia quasi inesistenti) permette di doppiare una modesta dorsale e un altro tratto a mezza costa conduce alla sella ovest del Gendarme (3 h). 
Passando sul lato nord della cresta, con un tratto attrezzato (corde fisse) si perde qualche metro di quota, per poi traversare sotto alle pareti del Gendarme con percorso molto delicato e non attrezzato (fondo umido). Un altro tratto attrezzato (corde) permette di risalire il ripido canalino di roccette e terriccio che conduce alla stretta forcella chiamata Gengiva del Gendarme. Rimesso piede sul crinale, ora quasi interamente erboso, lo si segue fino alla Sella della Nuda (3.30 h), innestandosi sul tracciato del Sentiero Italia CAI. 
Perdendo quota verso nord-ovest, si scende nel Vallone dell’Inferno, perfetto esempio di conca di origine glaciale, si lambisce il Bivacco Rosario (sorgente) e si entra nel bosco. Ripidi tornantini precedono un lungo spostamento tra i faggi. Ignorate le possibili deviazioni per la Cantoniera delle Fosse e per Cerreto Laghi, si giunge in località Belvedere e poco dopo alla strada asfaltata che collega il Passo del Cerreto alla già citata località turistica di Cerreto Laghi. Seguendo le indicazioni del SICAI, si costeggia l’asfalto e si arriva al Passo del Cerreto (1261 m, 4.40 h), procedendo poi nel bosco con alcuni saliscendi fino all’ampio ed erboso Passo dell’Ospedalaccio (1287 m, 5.10 h), dove nel Medioevo sorgeva l'ospedale di San Lorenzo delle Cento Croci. Ignorato il tracciato del Sentiero Italia CAI che procede verso le Sorgenti del Secchia, si imbocca la sterrata che scende sul versante sud del crinale in direzione di Sassalbo (cartelli). Abbandonata la strada si procede a destra sul sentiero 98A e, giunti a un’area pic-nic, si inizia il tratto meglio conservato dell’antica mulattiera che collegava Sassalbo al valico dell’Ospedalaccio, detta Strada dei Lombardi perché saliva verso il versante settentrionale del crinale, denominato genericamente “Lombardia”. Calpestando il basolato in pietra, ricco di antiche incisioni, si entra nel castagneto e si fa così ritorno a Sassalbo (6.20 h).

L'itinerario è stato pubblicato su La Rivista del Club Alpino Italiano n.2/maggio 2023

Partenza e arrivo: Sassalbo 863 m
Lunghezza: 16,9 km
Dislivello: + 1078 m
Durata: 6.20 h
Difficoltà: EE
Punti d’appoggio: Albergo Passo del Cerreto, Bivacco Rosario
Periodo consigliato: giugno-ottobre

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