La 'via della pace' sul Monte Siera: "Una parola che oggi è stata dimenticata"

Alex Corrò e Rinaldo Palavisini hanno completato un itinerario di 7b max che avevano iniziato nel 2020. "La pace è necessaria, volevo fare un gesto che avesse la giusta misura".

Per gli scalatori, il modo più autentico e immediato di esprimere un pensiero è attraverso la roccia. Dare un nome a una via o dedicarla a qualcuno è un gesto naturale, il linguaggio di chi dialoga prima di tutto con la montagna, senza per questo voler restare isolato dal mondo. Con questo spirito riportiamo la notizia della recente apertura di una nuova via sul Monte Siera, sopra Sappada.

Alex Corrò e Rinaldo Palavisini hanno aperto la via della pace (7b max, 7a, 240 metri) sulla struttura a triangolo che ne costituisce l'avancorpo. “Questa estate, insieme a Rinaldo, abbiamo finalmente completato e liberato una via che avevamo iniziato nel 2020 su roccia compatta e lavorata, sul triangolo del Monte Siera, sopra il paese di Sappada. Al tempo Rinaldo aveva appena iniziato ad arrampicare, poi la via è rimasta lì, ma era sempre davanti ai miei occhi, anche perché vedo la parete dalla mia camera”. La via ha una estetica che colpisce immediatamente: “Sale una piccola torre, su roccia molto bella ed è l'unica via che solca la parete fino alla vetta. Volevo aprire una via protetta bene, detto che qualche friend si può utilizzare”.

 

Corrò ha voluto che la sua nuova via non fosse soltanto un gesto alpinistico, ma anche un messaggio. In un momento storico in cui la parola “pace” sembra smarrita, ha scelto di usare il linguaggio che gli è più familiare - quello della roccia - per esprimere un pensiero semplice ma universale. Una scelta che nasce dal desiderio di condividere un valore e che trova la sua forma più autentica nel nome stesso della via. “Tendo a essere abbastanza riservato riguardo ai miei pensieri, ma negli ultimi anni ho iniziato a espormi maggiormente. Ho pensato che dare il nome alla via fosse la misura giusta. Si chiama 'La via della pace' e non è un nome scelto a caso: è dedicato a una parola che oggi sembra dimenticata, guardando a ciò che accade nel mondo. Si tratta di un piccolo gesto, una traccia lasciata sulla roccia, per ricordarci che la pace è ancora possibile e necessaria. Che la montagna continui a insegnarci silenzio, rispetto e armonia".


Come detto, la via della pace si sviluppa sul Monte Siera (2443 metri), nelle Alpi Carniche, su quella che è considerata la montagna dei sappadini: la prima salita risale al 1880 e porta la firma della grande guida ampezzana Santo Siorpaes, che portò in vetta Maurice Holzmann. Il Triangolo del Monte Siera è una parete ben riconoscibile per la sua forma e già erano stati tracciati alcuni itinerari: sul versante nord, Mauro Colle Fontana, Matteo Fauner e Giovanni Hoffer nel 2017 avevano tracciato Valley Uprising, una via di quasi 200 metri e difficoltà fino al 7a+. È presente anche un'altra via, Angeli di luce (400 metri 6a+), di Manuel Graz Cesco e Giovanni Hofer.