Lincoln Knowles: boulder da ubriaco e free solo per provocazione

Il 21enne dello Utah è in rotta con la comunità dei climber americani per il suo approccio non convenzionale alla scalata. Ma il suo canale Youtube vanta oltre 14 milioni di visite e lo scalatore si gode fama e introiti. Fino a quando?
Knowles intento nel suo progetto di scalare 100 tiri in free solo © YT Lincoln Knowles

Quel che succede negli Stati Uniti spesso arriva con qualche anno di ritardo anche in Europa e anche il mondo dell'alpinismo in passato ha rivolto il proprio sguardo oltreoceano, per esempio quando la valle di Yosemite e i suoi climber diventarono leggende per gli scalatori nostrani.

Royal Robbins, Jim Bridwell, John Long e le generazioni che popolarono il mitico Camp 4 adottavano uno stile di vita non convenzionale, che sicuramente poteva suonare come una provocazione per gli standard di allora. E anche oggi, nonostante la grande diffusione dell'arrampicata abbia in un certo senso “sdoganato” la vita da climber, ci sono scalatori che si distinguono per un approccio differente dalla massa. Alex Honnold ha sicuramente reso il free solo una pratica ampiamente conosciuta a livello mondiale, eppure lo ha fatto sempre senza spingere mai sul piano della comunicazione, lasciando parlare le sue avventure.


Da questa estate è invece scoppiato un piccolo caso mediatico, legato un climber di nome Lincoln Knowles. Il 21enne dello Utah è diventato famoso principalmente per avere ballato sull'orlo di un precipizio e per avere dichiarato che avrebbe scalato in free solo una via sempre più dura ogni giorno fino a quando sarebbe precipitato dalla parete. Il tutto è stato accompagnato da un eloquente video dal titolo “Dodicesimo giorno scalando una via sempre più difficile fino a quando cadrò”, pubblicato in concomitanza con la salita in free solo di Squawstruck, una via di oltre 600 metri, grado massimo 5.11. 

È utile aggiungere che l'intento di continuare nella propria “missione” - che aveva anche lo scopo di raccogliere fondi per autofinanziarsi- è stato poi disatteso, anche perché Lincoln è fortunatamente tuttora vivo e continua a pubblicare i propri video. Non ha perso però la vena provocatoria e irriverente: “È possibile scalare 100 tiri in free solo?”, “Boulder da ubriaco: 10 birre per 10 boulder” sono tra gli ultimi contenuti pubblicati sulla sua pagina Youtube nei giorni passati.

 

Cinque giorni fa, infine, Lincoln è poi passato definitivamente all'attacco: in un altro video social dal titolo “Mi sto ribellando alla comunità dei climber” ha canzonato l'American Alpine Club e il giornalista Owen Clarke di Climbing Magazine, che per primo aveva scritto sui media d'arrampicata più “tradizionali” delle sue gesta. Clarke fondamentalmente è stato piuttosto critico sull'approccio di Knowles alla disciplina, così come Alex Honnold, da lui intervistato. "È un approccio profondamente malsano al free solo, che è sempre un'esperienza profondamente personale, perché le conseguenze sono sempre la morte". Secondo Honnold chi pratica free solo deve avere ben presente che la propria motivazione sia ben radicata all'interno, piuttosto che influenzata da fattori esterni, inclusa la pressione che può derivare dai social media. Bisogna aggiungere però che Honnold ha anche spiegato di non volere giudicare l'operato di Knowles, perché in passato probabilmente anche le sue gesta sono state considerate poco consone allo “spirito dell'arrampicata”.


Certo è che il mondo dei social sembra apprezzare particolarmente le gesta di Knowles e il suo canale Youtube conta oltre 14 milioni di visualizzazioni e 13,5mila sottoscrizioni, il suo profilo Instagram arriva a 70mila follower. Grazie ai suoi video, Lincoln è riuscito a bypassare il sistema di accesso alle sponsorizzazioni legato alle aziende del settore e a fare ciò che ama – o almeno questo è quanto si può supporre e sperare del suo interesse per l'arrampicata- sostentandosi direttamente con i propri introiti pubblicitari.

Tra le scalate più impegnative sostenute fino a oggi, Knowles annovera la rotpunkt di Machine Gun Funk (5.13a), nel Clear Creek Canyon, in Colorado e ha ammesso che senza la spinta dei suoi follower, probabilmente non si sarebbe spinto così in là con le difficoltà, soprattutto in free solo. In molti si chiedono dove arriverà e - aggiungiamo noi- perché la gente lo segue? Si tratta di soddisfare il sottile brivido dell'adrenalina fornito da un'attività dalle conseguenze potenzialmente fatali, vissuto per interposta persona o cos'altro?