Manaslu: Simone Moro pronto al 7° tentativo invernale. Con lui Nima Rinji Sherpa

L’alpinista bergamasco e il giovane Sherpa inizieranno l’acclimatazione in Nepal, rispettando il rigoroso inizio dell’inverno astronomico, per un tentativo "completamente autosufficiente e senza scorciatoie".
Nima Rinji Sherpa e Simone Moro © Facebook Nima Rinji Sherpa

Simone Moro si sta preparando a partire alla volta del Nepal. L'alpinista bergamasco ha infatti da poco comunicato di volersi cimentare, insieme al giovane Nima Rinji Sherpa, in un nuovo tentativo invernale sul Manaslu. Come già accaduto nei precedenti tentativi anche questa volta l'obiettivo è quello di una salita in stile alpino. Per Moro si tratta del settimo tentativo, mentre per Nima del secondo.

In attesa del solstizio d'inverno, 21 dicembre, che darà avvio ufficiale alla loro spedizione, i due alpinisti si stanno dedicando all'acclimatazione sulle montagne nepalesi. Sia Moro che Nima raggiungeranno infatti il campo base del Manaslu, non prima del 21 dicembre, per rispettare le “regole” moderne dell'himalaysmo invernale che vede come data di inizio delle spedizioni il primo giorno dell'inverno astronomico, nonostante i molti disaccordi che ancora esistono sulla classificazione dell'inverno in campo alpinistico.

La scalata sarà poi “completamente autosufficiente”, come ha precisato Moro: niente portatori d'alta quota a supporto, niente bombole di ossigeno, nessuna corda fissa e nessun “sconto” sulle date. “Questo è lo stile che seguo. Non intendo adattare le regole dell’inverno alla mia convenienza” ha precisato Moro. Chiunque può scalare un Ottomila in inverno, a dicembre, se ignora la vera definizione di inverno astronomico. Io cerco l’esplorazione, non facili risultati ‘scontati’”. Ne è una prova il risultato della scorsa stagione quando Moro e Nima, insieme al polacco Oswald Rodrigo Pereira, avevano interrotto la loro spedizione a causa di condizioni meteo proibitive con venti a 150 chilometri orari.

 

In cerca di una prima storica

Il concetto di “vero inverno” è fondamentale per comprendere l'obiettivo di Moro. Secondo quanto da lui spiegato infatti, nessuno ha mai completato la salita di un Ottomila in pieno inverno in stile alpino. Bisogna ovviamente ricordate che il Manaslu è già stato scalato in inverno, ma le ascese precedenti non rispettavano i criteri rigorosi autoimposti da Moro. La prima fu realizzata da una spedizione polacca il 12 gennaio 1984 senza ossigeno, ma iniziando i lavori sulla montagna il 2 dicembre, mentre i giapponesi Yamada e Saito raggiunsero la vetta il 14 dicembre 1985, sempre senza ossigeno e senza supporto. L'ultima salita alla vetta, in ordine cronologico, è stata invece quella di Alex Txikon che il 6 gennaio 2023, ha raggiunto la vetta del Manaslu con Pasang Nurbu Sherpa, Gelu Sherpa, Maila Sherpa, Mantere Lama Sherpa, Gamje Babu Sherpa e Chepal Sherpa, realizzando la prima salita invernale integrale alla montagna. Cioè la prima salita invernale realizzata da una spedizione che ha iniziato i lavori sulla montagna dopo il 21 dicembre e prima del 21 marzo. Ora, Simone Moro che detiene il record di ben 4 prime salite invernali su montagne di ottomila metri, aggiunge una nuova regola alle invernali sugli Ottomila: lo stile alpino non ammette tentativi precedenti sulla stessa via nella stessa stagione. Il suo obiettivo è quindi una salita “one shot” sul Manaslu.

Nonostante i suoi 58 anni e 122 viaggi in Nepal dal 1992, Moro non intende abbassare il livello delle sue ambizioni: “Un settimo tentativo può sembrare ridicolo, ma è quello che serve quando non cerchi scorciatoie e mantieni il livello più alto possibile”.