
Nel corso dell'Assemblea dei Delegati 2025, svoltasi a Catania, Mario Vaccarella, delegato per le Attività Ambientali e delegato esterno al Comitato Direttivo Centrale, ha ribadito il ruolo centrale del CAI quale custode attivo delle montagne italiane, operando in coerenza con le normative fondative del sodalizio (legge 91/63, legge 776/85, Statuto e Regolamenti Generali) e con i documenti programmatici di indirizzo, come le Relazioni Previsionali, il Bilancio e le Delibere del CCIC.
Al centro dell’intervento, l’impostazione strategica di una sostenibilità “tripartita” - ambientale, sociale ed economica - come chiave per una frequentazione della montagna responsabile e inclusiva. Vaccarella ha evidenziato il lavoro sinergico tra la Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano (CCTAM), il Comitato Direttivo Centrale, il Consiglio Centrale, per un migliore
funzionamento dell’ Otco, che fra gli obiettivi prioritari punta alla gestione di una frequentazione montana responsabile, consapevole ed inclusiva.
Un’azione a 360 gradi
Il relatore ha ricordato l’attività continua di raccordo e coordinamento con numerosi gruppi di lavoro tematici (Grandi Carnivori, Olimpiadi e Open Olympics in collaborazione con Libera, Aree Protette e Federparchi), con risultati tangibili. Fra questi, il rinnovo di 10 protocolli di collaborazione con Parchi Nazionali - tra cui Dolomiti Bellunesi, Cilento e Circeo - portando la durata delle intese a cinque anni. È proseguita anche la formazione d’eccellenza con il Master in Management delle Aree Protette, realizzato in collaborazione con Touring Club e Fondazione Campus di Lucca.
Il CAI ha mantenuto una presenza attiva in contesti di rilievo come il Forum per lo Sviluppo Sostenibile (SvS), l’ASviS, il MASE e CIPRA Italia. Vaccarella ha ricordato l’importanza di queste sinergie per rafforzare la rappresentanza del CAI nei tavoli decisionali legati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Grandi Carnivori e pastorizia: dialogo e formazione
Ampio spazio è stato dedicato al delicato tema della convivenza con i grandi carnivori, con il CAI impegnato in attività di formazione, mostre e convegni - come quello previsto nel 2025 su pastorizia e zootecnia montana. Vaccarella ha sottolineato la necessità di mantenere un equilibrio fra tutela della fauna e bisogni delle comunità montane, contrastando gli allarmismi.
Formazione, comunicazione, coesione
Tra le linee guida tracciate, la revisione del Bidecalogo ambientale, coordinata dal comitato centrale indirizzo e controllo, il rafforzamento del coordinamento tra le strutture territoriali del CAI e una maggiore condivisione delle problematiche ambientali, al fine di garantire risposte efficaci e tempestive. “Non servono fughe in avanti - ha ammonito Vaccarella - ma una visione condivisa che tenga conto della complessità e della delicatezza del nostro patrimonio montano”.
Nel suo intervento conclusivo, Vaccarella ha richiamato il Bilancio Sociale 2024, definendolo “una finestra sul CAI”, un potente strumento di trasparenza che racconta l’impatto del lavoro dei volontari dell’associazione. “Il volontariato è il nostro moltiplicatore di risorse e rappresenta la forza silenziosa ma determinante del nostro agire”. Il CAI, ha concluso Vaccarella, si conferma “sentinella e promotore di una cultura della montagna sostenibile, inclusiva e responsabile”, nel solco di una storia lunga oltre 150 anni ma sempre orientata al futuro.