Söderlund su Spomin @William Hamilton
La via presenta difficoltà sostenute e costanti @William Hamilton
Matilda e Tina @William Hamilton
Impegno al massimo per Matilda @William HamiltonDopo l’infortunio, Matilda Söderlund non solo ha ritrovato la piena funzionalità del ginocchio, ma anche una condizione fisica eccellente e totale confidenza nei propri mezzi. Così, dopo la prima libera di Air Madagascar con Anna Hazlett, la climber svedese ha portato a casa un'altra chicca, grazie alla prima femminile di Spomin (8c, 350m) sulla parete nord di Anića Kuk, a Paklenica, in Croazia.
Non era la prima volta di Matilda sul suo calcare: la climber svedese aveva provato la via per la prima volta nel 2023, chiudendo tutti i tiri singolarmente. Quest'anno è tornata con Tina Johnsen Hafsaas e ha lavorato la via per un paio di settimane, poi ha salito da capocordata ogni lunghezza. Durante la libera è caduta solo una volta, sull'ultimo 8a+, mentre tutte le altre lunghezze le ha chiuse al primo tentativo.
La via ha un "pedigree" di tutto rispetto: è stata aperta - a tratti in artificiale- oltre quarant'anni fa da due leggende dell'alpinismo sloveno, Silvo Karo e Janez Jeglič, ed è stata liberata solo nel 2017 da Luka Krajnc. Tra gli appassionati ripetitori anche Adam Ondra, che a suo tempo ne aveva confermato le difficoltà, durante la prima salita a vista. Lungo i suoi 350 metri, la via presenta una lunghezza chiave di 8c e altre tre sopra il grado di 8a (10 tiri in totale: 6c, 6c, 8a+, 8c, 8b+, 8a+, 7a, 7b+, 6a, 5).
Dopo la salita, la Söderlund ha affidato al suo Instagram le proprie sensazioni: "Sono stati un processo e una esperienza incredibili: tornare a questo progetto, sentire così tanti progressi nella mia scalata da quando sono venuta qui nel 2023. Mi ero sentita a disagio e un po' intimidita l'ultima volta, a questo giro invece la via mi è sembrata interessante e divertente da scalare. Mi sono sentito davvero bene in parete e ho sentito tanta gioia arrampicando. Non siamo state veloci: abbiamo scalato gli ultimi due tiri al buio, senza vento ed è stato un mix davvero figo di calma e qualcosa di epico. In piedi sulla vetta di Anica Kuk, completamente esausta, insieme a Tina, è un ricordo che conserverò per sempre. Spomin tra l'altro significa memoria".
Alla gioia per la salita, Matilda ha aggiunto considerazioni più personali. "È stata una giornata molto emozionante. Mio padre, con cui ho iniziato a scalare quando avevo 11 anni e che è sempre stato il mio più grande sostenitore, ha il cancro ed era in ospedale da qualche giorno. Le cose non andavano bene. Mentre ho superato i tiri di 8c e 8b+ ho pianto. Ho avuto la forte sensazione che stessi facendo questa scalata per lui. Questo mi ha portato su per la parete".