I fratelli McCann in cima al Monte Asgard
Bivacco in cima
Osservando il Monte Asgard
In cima alla montagna senza nome. Sullo sfondo il Monte Asgard
Bivacco ai piedi della montagna senza nome
I due fratelli McCannLa scalata è avvenuta lo scorso 13 luglio, ma la notizia è arrivata solo oggi. I fratelli Niall e Finn McCann sono riusciti nella salita del Monte Asgard, sull’isola di Baffin in Canada, seguendo la “Swiss Route", itinerario compiuto dai primi salitori nel 1953, in un'unica spinta durata 15 ore. La realizzazione di un sogno coltivato per oltre vent’anni e un omaggio al loro nonno, Patrick Douglas Baird, che nel 1953 guidò la spedizione dell’Arctic Institute of North America e diede il nome alla montagna, ispirandosi alla mitologia norrena, senza però riuscire a scalarla.
“È stato meravigliosamente emozionante stare in cima, in piedi, sulla montagna che porta il nome datoglie da nostro nonno 72 anni fa. Una sensazione surreale e felicissima, un sogno coltivato per oltre venti anni” ha scritto Niall McCann, promettento più avanti un resoconto maggiormente dettagliato. “Abbiamo bivaccato sulla vetta, trascorrendo 10 ore magiche su questa montagna bellissima e iconica, godendo di una vista mozzafiato a 360 gradi, prima di iniziare la discesa di 11 ore per tornare al campo”.
Su una vetta senza nome
L’avventura non si è fermata qui. Dopo aver completato l'ascensione e dopo qualche giorno di riposo i McCann hanno intrapreso una mini-spedizione di cinque giorni intorno al ghiacciaio Turner, scalando una vetta di 1744 metri, ancora senza nome e probabilmente mai salita, situata vicino al Monte Loki. “Intendiamo proporre un nome per questa montagna in onore del nostro legame familiare con la zona e del popolo Inuit, che per primo l’ha conosciuta”.
aspettiamo quindi di ricevere maggiori informazioni e dettagli su quanto realizzato in tre settimane dai fratelli McCann. Tre settimane senza connessione con il mondo, a stretto contatto con l'ambiente naturale di queste terre remote. “Abbiamo gioito nell’essere in un luogo davvero straordinario. La Weasel Valley è in un certo senso simile allo Yosemite, ma in un contesto alpino artico, circondata da vette aspre, ghiacciai sospesi incredibili e torrenti impetuosi di acqua di fusione, popolata da lemming buffi, ermellini ben nutriti e splendenti muschi, licheni e fiori. Trascorrere più di tre settimane qui è stato un privilegio, che ci ha fatto acquisire un nuovo rispetto per le persone che abitano questo territorio, e per i pionieri dell’alpinismo e della scienza che tra gli anni ’50 e ’70 hanno fatto conoscere questo luogo straordinario al mondo”.
“Ora - concludono - per noi inizia il lungo viaggio di ritorno verso le nostre famiglie, che amiamo profondamente. Un amore che esperienze come questa non fanno che rafforzare”.