Monte Baldo, una nuova via in un'area poco battuta

Marco Gnaccarini e Ivan Maghella hanno tracciato un itinerario dedicato al trentesimo anniversario della scuola lombarda di alpinismo e arrampicata. "Resta da liberare la viriante di 8a"

Il Lago di Garda come meta di arrampicata spesso viene identificato con Arco e la Valle del Sarca più in generale, ma ci sono diversi altri luoghi da esplorare, anche molto più a sud. I siti d'arrampicata e ottimo calcare non mancano: possono offrire una valida alternativa agli scalatori, soprattutto nei weekend più congestionati e nel periodo estivo, quando muoversi fino in Trentino può diventare faticoso, se non quasi impossibile. 

Marco Gnaccarini e Ivan Maghella, direttore e istruttore della scuola regionale lombarda di alpinismo e arrampicata, sono assidui frequentatori sia dell'Alto Garda che del basso lago e della Valle dell'Adige, tanto per scalare, quanto per aprire nuove vie. Recentemente hanno tracciato un nuovo itinerario sul Monte Baldo, in una zona poco frequentata e "con un bel potenziale - spiega Gnaccarini-. Dove siamo andati noi ad aprire questa nostra ultima via non ce ne sono altre. Poco più avanti, sulla parete delle Base, sotto il rifugio Telegrafo, ce ne sono 4-5, sui 200 metri. Tra le altre c'è la Molinaroli, aperta negli anni '90 da Bepep Vidali, di carattere alpinistico come le altre". 

Gnaccarini e Maghella hanno aperto la via Trentesimo SRLAA - sullo schizzo compare come Baldi giovani- su un pilastro all'inizio della Valle delle Prè, con esposizione a nord. La via non ha uno sviluppo importante - appena 150 metri- ma si articola su difficoltà assolutamente non trascurabili (7c massimo, 6c/7a obbligatorio). "L'ha vista il mio socio che da quelle parti va a passeggiare, siamo andati in due riprese a lavorarci. La prima volta abbiamo aperto dal basso i primi due tiri: Ivan il 6a d'attacco, una bella placca compatta, io il 7a successivo. La seconda volta siamo tornati e ci siamo messi sul tiro più duro della via. Dopo il diedrino sono andato a destra, facendo un po' una esse, ma poi abbiamo raddrizzato il tiro, che rimane un 7c, con 7a obbligatorio. La variante più dura invece può essere anche 8a, chi la vuole liberare la trova ancora lì...Gli ultimi tre tiri sono un bellissimo 6c, un altro 6b e un 6a, ci si muove su una fessura e una lama bellissima".

I due istruttori hanno pulito tutto la via, allestito soste a spit e calate. La chiodatura è S2. "La via è ben chiodata, chi vuole si può portare qualche friend medio, ma in generale non c'è molto da mettere, la roccia è compatta. E comunque abbiamo protetto anche corto, dove difficile".
L'area sembra offrire ancora un ottimo potenziale. "La parete di fronte saranno 500 metri buoni e guarda a sud, sicuramente si può fare ancora molto". L'accesso alla via avviene tramite la Val delle Nogare prima e la Valle delle Prè dopo, per sentiero, in circa un'ora e mezza.