Monte Bianco: Benjamin Vedrines e Nicolas Jean concatenano con gli sci i quattro versanti in 21 ore

Benjamin Vedrines e Nicolas Jean hanno salito e disceso con gli sci i quattro versanti del massiccio in sole 21 ore. Partiti da Les Houches alle 22:30 del 10 giugno, hanno affrontato 7500 metri di dislivello positivo portando a termine un’avventura epica tra fatica, rischio e bellezza mozzafiato.
Benjamin Vedrines e Nicolas Jean © Facebook Benjamin Vedrines

Basta citarlo il suo nome, Benjamin Vedrines, per sentire profumo di prestazioni da record. Con un palmarés che parla di record sul K2, traversate tecniche e nuovi record, l'alpinista e atleta francese si era già reso protagonista delle cronache sul finire di maggio quando ha segnato il nuovo record si salita e discesa dal Monte Bianco con partenza da Chamonix (record poi battuto poco dopo da William Boffelli). Pochi giorni prima di questo grande exploit Vedrines si era concesso una tre giorni con gli sci, durante i quali con Nicolas Jean ha compiuto la traversata del massiccio del Monte Bianco

Oggi Benjamin Vedrines e Nicolas Jean tornano a far parlare di loro per aver completato in sole 21 ore la salita e la discesa con gli sci dei quattro versanti del Monte Bianco. Un’avventura al limite della resistenza, iniziata alle 22:30 del 10 giugno dalla valle di Chamonix, a Les Houches (1.010 m), e terminata alle 19:30 del giorno successivo, dopo aver raggiunto e ridisceso la vetta del tetto d’Europa (4810 m) per ben quattro volte, da quattro versanti differenti.

A rendere interessante quanto realizzato è la data: in pieno giugno, quando la neve sta rapidamente lasciando spazio alle rocce nude e gli sci ai ramponi. Eppure, i due alpinisti sono riusciti a concatenare in velocità alcune delle discese più tecniche del massiccio. "Abbiamo avuto un po' di paura. Soprattutto sotto i seracchi della parete Est… è stata una situazione al limite” ha raccontato Vedrines. "Ma abbiamo anche riso molto, e siamo rimasti rapiti dalla bellezza che ci circondava. Sembrava di essere sull’Himalaya".

Benjamin Vedrines impegnato in una delle discese © Facebook Benjamin Vedrines

7500 metri di dislivello, con gli sci sulle spalle

La fatica è stata immane: i due hanno dovuto portare gli sci in spalla per la maggior parte dei 7500 metri di dislivello positivo, potendo usare le pelli solo per gli ultimi 300 metri. Il caldo estivo ha reso tutto più complicato: la neve passava da dura come la roccia a bagnata in poche ore, mentre i seracchi diventavano sempre più instabili con l’aumento delle temperature. “È stata una giornata lunga: notte, poi giorno. Neve durissima, poi pappa totale. Abbiamo congelato, poi abbiamo avuto troppo caldo" ha scritto sui social Nicolas Jean. "L’unica costante era la bellezza del luogo… e la mia lentezza!” ha aggiunto con ironia.

Il percorso, non ancora descritto nel dettaglio dai protagonisti, ha incluso tratti altamente tecnici, tra cui lo sperone della Brenva, una delle pareti più severe del Monte Bianco. L’itinerario ha toccato anche il versante nord dell’Aiguille Blanche de Peuterey, raramente sciato, e la discesa finale lungo la via normale francese, per tornare a valle.