La cerimonia di inaugurazioneIl comune di Amandola (Marche) ha tagliato un traguardo significativo. Il 5 e 6 luglio scorsi, è stato il weekend dell'inaugurazione di Monte Amandola - Sibillini, il primo Villaggio Montano CAI in Appennino. Un passo importante per questa comunità dell'alto fermano.
La certificazione è stata ottenuta non solo grazie alle peculiarità del territorio, ma anche alla cooperazione di diversi attori chiave: l'Amministrazione comunale, la sezione CAI locale e gli imprenditori.
ll programma dell’evento, prevedeva, oltre alla cerimonia di apertura, un programma che includeva incontri istituzionali, laboratori per bambini, spettacoli ed escursioni. Numerose le personalità presenti, tra cui il sindaco Adolfo Marinangeli, il vicepresidente generale del CAI Manlio Pellizon, Alberto Ghedina (referente del progetto Villaggi Montani Certificati CAI) e Stefano Lucchetti, presidente della Sezione CAI di Amandola. Hanno partecipato anche i rappresentanti dei Gruppi Regionali del sodalizio, dal vicepresidente del Cai Marche Marcello Nardoni al past president Bruno Olivieri, fino ai presidenti dei gruppi regionali Abruzzo (Francesco Sulpizio) e Lombardia (Emilio Aldeghi). Madrina della festa è stata Olimpia Leopardi, nipote del celebre poeta di Recanati.
La porta del Parco nazionale dei Monti Sibillini
Amandola è posizionata come alla porta est al Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il suo vasto territorio, interamente compreso nel parco nazionale, è costellato di frazioni, molte delle quali si adagiano sulle pendici del Monte Amandola. Si tratta di una zona di ampio pregio paesaggistico, punteggiata da piccoli insediamenti di origine antica come Garulla Superiore ed Inferiore, Casalicchio, Casa Coletta e Campolungo.
Un territorio caratterizzato dalla presenza di una fitta rete sentieristica accessibile direttamente dai nuclei abitati. Tra gli itinerari più noti, spicca il Grande Anello dei Sibillini, un percorso escursionistico che abbraccia l’intero gruppo montuoso. Con una lunghezza di 120 chilometri e 9 tappe, connette piccoli centri minori poco conosciuti e permette di apprezzare appieno la molteplicità naturalistica, ambientale, paesaggistica e culturale del territorio attraversato.
Nonostante sia stata pesantemente colpita dal sisma del 2016, Amandola ha dimostrato una straordinaria vitalità e spirito di rivincita. Ne sono testimonianza i numerosi progetti lanciati dall’amministrazione e dai cittadini.
Fonte: Ufficio Stampa CAI