Un momento delle ricerche
Un momento delle ricerche
La squadre di ricercaSono riprese in questi giorni le operazioni di ricerca del medico chirurgo disperso da settembre 2024 sul Monviso, e hanno finalmente portato a un risultato. Nella giornata di oggi, 31 luglio 2025, è stato purtroppo ritrovato il corpo di un uomo, presumibilmente Nicola Ivaldo, il medico di 64 anni originario della Liguria, scomparso tra il 15 e il 16 settembre 2024 durante un’escursione solitaria. A darne comunicazione è il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese attraverso un comunicato congiunto con il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco.
Il contesto delle ricerche
Nicola Ivaldo, medico di 64 anni residente a Loano (Savona), era scomparso sabato 14 settembre 2024 durante un’escursione in solitaria nella zona del Monviso. Le ricerche erano iniziate soltanto due giorni dopo, lunedì 16 settembre, coinvolgendo il Soccorso Alpino piemontese, la Guardia di Finanza, i Carabinieri e i Vigili del Fuoco, con l’impiego di unità cinofile e dell’elicottero delle Fiamme Gialle dotato di tecnologia IMSI catcher, in grado di intercettare segnali da telefoni cellulari.
La sua auto è stata ritrovata parcheggiata a Castello di Pontechianale (Cuneo), accanto alla diga in alta Valle Varaita, punto da cui si sarebbe incamminato per un'escursione di cui non si conoscevano né itinerario né meta. L’ultima traccia del suo cellulare è stata registrata a circa 3300 metri di altitudine, spostando l’attenzione delle squadre di soccorso sulle aree più alte del versante est del Monviso. Le operazioni di ricerca sono state temporaneamente sospese mercoledì 18 settembre a causa del maltempo. Dopo sei giorni senza alcun segnale, le speranze di trovarlo in vita si erano progressivamente affievolite fino a portare alla chiusura delle ricerche.
Le ricerche
La svolta è arrivata negli ultimi giorni di luglio 2025, quando due piloti di droni del Soccorso Alpino, con il supporto tecnico di esperti del territorio, hanno sorvolato i versanti ovest e nord del Monviso, in particolare lungo la cresta nord‑ovest dove si ipotizzava si potesse essere diretto Ivaldo. Le squadre hanno coperto 183 ettari di territorio e raccolto circa 2600 fotogrammi ad alta risoluzione, poi analizzati tramite un software in dotazione al Soccorso Alpino che ha indicato tre possibili punti di interesse tramite analisi pixel‑per‑pixel. Essenzialmente sono stati individuati alcuni pixel di colori che stonavano con il contesto e che rappresentavano il suo casco. A occhio nudo, anche il più attento, sarebbe stato impossibile notare quei pixel. Nella mattinata del 31, i droni sono tornati al Pian del Re per monitorare i punti segnalati dal software, con particolare attenzione al canale Perotti, sulla parete nord del Monviso. All’interno del canale più a destra, a circa 3150 metri di quota sopra il ghiacciaio pensile, è stato individuato un corpo umano.
In seguito al rilevamento del drone, è decollato l’elicottero dei Vigili del Fuoco che ha imbarcato personale del Soccorso Alpino Piemontese e della Guardia di Finanza per le operazioni di recupero e Polizia Giudiziaria, confermando che la posizione è coerente con le celle telefoniche agganciate dal cellulare di Ivaldo.