Le foreste di Joy Kachina
I paesaggi di Lukas Furlan
Photograph of the Year, di Margrit Schwarz
I paesaggi di Hanneke Van CampIl Natural Landscape Photography Awards (NLPA) ha annunciato i suoi vincitori per l’edizione 2025, la quinta dalla nascita del concorso. Ancora una volta, la manifestazione si è confermata come uno degli appuntamenti più prestigiosi nel mondo della fotografia naturalistica, con oltre 11mila immagini inviate da 1134 fotografi provenienti da 64 Paesi. La sua forza distintiva resta invariata: celebrare la bellezza autentica della natura, senza artifici digitali o manipolazioni.
A differenza di altri concorsi, il NLPA impone regole estremamente severe per garantire la totale autenticità delle immagini. Tutti i partecipanti hanno dovuto inviare file RAW, successivamente sottoposti a controlli accurati per accertarsi che non fossero presenti manipolazioni, montaggi o alterazioni sostanziali. È un processo selettivo che riduce drasticamente il numero di lavori ammessi: delle 11023 fotografie ricevute, solo 3688 hanno superato i controlli preliminari, e da queste è stata selezionata la rosa di finalisti che ha raggiunto la giuria.
I vincitori principali
Il titolo di Photographer of the Year è andato all’australiana Joy Kachina, premiata per il suo portfolio dedicato ai paesaggi e alle foreste della Tasmania. Un riconoscimento che, come da tradizione del concorso, non riguarda una singola immagine, ma una raccolta coerente di lavori capaci di raccontare un territorio. Dietro di lei si sono classificati Lukas Furlan, al secondo posto, e una serie di nomi di spicco della fotografia di paesaggio come Matt Jackisch, Scott Oller, Vojtech Schmidt e Magnus Reneflot.
Il premio Photograph of the Year è stato invece assegnato a Margrit Schwarz, che ha immortalato le forme astratte e nascoste del Grand Canyon durante un viaggio fluviale di dodici giorni. La fotografa ha spiegato di essere stata colpita soprattutto dall’incontro tra pietra, acqua e tempo, capace di modellare geometrie sorprendenti.
Tra le categorie tematiche, a vincere il Grand Landscape è stato Luis Vilariño, con uno scatto che evoca la forza glaciale di un paesaggio invernale. David Shaw ha trionfato nell’Intimate Landscape, Ilan Shacham nell’Abstract Landscape, e Lizzie Shepherd si è imposta nei Seascapes. Seguono Spencer Cox per Rocks and Geology, Grégoire Pansu per Tropical Landscapes, Kenny Muir per Woodlands, Louis Ouimet per Desert Landscapes e Vojtech Schmidt per Frozen Worlds.
Progetti che raccontano la natura
Un riconoscimento speciale è stato attribuito a Hanneke Van Camp, premiata per il progetto Sápmi – Living Landscapes. Le sue immagini, realizzate nella terra dei Sámi, nel Nord Europa, raccontano il rapporto tra natura e comunità locali, con uno sguardo attento alle sfide contemporanee: il cambiamento climatico, la deforestazione e l’impatto delle attività estrattive. In questo caso, la fotografia diventa non solo arte ma anche testimonianza culturale e ambientale.
Rilevanza e contesto
Il valore di questo concorso non si esaurisce nella celebrazione dell’estetica. La sua filosofia si colloca nel cuore di un dibattito che attraversa oggi la fotografia: da un lato la crescente possibilità di manipolazione digitale, dall’altro la necessità di restituire al pubblico immagini autentiche, non filtrate, capaci di rappresentare la realtà. Il NLPA sceglie la seconda strada, riaffermando la fotografia naturalistica come mezzo di documentazione e di esperienza diretta.
Al tempo stesso, molte opere premiate spingono oltre il confine estetico, ponendo domande sull’ambiente, sulla relazione tra uomo e paesaggio e sulle conseguenze del cambiamento climatico. In un’epoca segnata da crisi ecologiche, queste immagini diventano uno strumento di sensibilizzazione e un invito a riflettere sul futuro.
Oltre al prestigio, i vincitori portano a casa anche premi concreti. Al fotografo dell’anno vengono assegnati 5000 dollari, mentre le opere migliori trovano spazio in un volume di pregio, un libro d’arte che raccoglie le immagini finaliste e vincitrici. In questo modo, il concorso diventa anche un veicolo di diffusione culturale, contribuendo a portare la fotografia naturalistica nelle mani di un pubblico più ampio. Le immagini premiate non si limitano a mostrare quanto la natura possa essere spettacolare: ci ricordano anche quanto sia fragile e quanto dipenda dalle scelte collettive che compiamo oggi.